Suunto 9 Baro vs. Suunto 9 Peak: tutte, ma proprio tutte le differenze

GUIDE FOR NEWBIES

Qualche appunto o, se volete, una breve guida volta a scovare anche le più piccole differenze fra i due top di gamma di casa Suunto. Dedicata ai curiosi, ai futuri clienti Suunto che non sanno che scelta fare, o a quelli vecchi che vogliono capire se e quale Suunto 9 comprare.

Innanzi tutto, se non hai ancora letto il mio articolo col quale presentavo Suunto 9 Peak, ti consiglio di farlo, secondariamente, un buon punto di partenza, seppur fredda e asettica, una sguardo alla tabella comparativa comparativa messa a disposizione dal sito, non fa male. Fatto? Cominciamo.

Lo vedi nella foto qui sopra: i due orologi hanno ognuno peculiarità fisiche evidenti che lascio esclusivamente alla tua valutazione. Molto diversi nell’estetica, hanno differenziazioni evidenti ma forse non tutte così palesi, ecco il motivo di questo articolo. Per facilitarmi la vita, dividiamole in due macro argomenti: differenze hardware e differenze software.

Le prime, credo sia intuitivo ma lo dico per i meno avvezzi, proprio per via della loro congenita invariabilità, sono differenze che rimarranno senza ombra di dubbio, le seconde potrebbero invece essere appianate con aggiornamenti software, ove possibile. Ricorda, ho detto potrebbero! Non fantasticare quindi sulle mie parole, che sono semplicemente ciò che sono, ovvero una rappresentazione oggettiva della realtà, senza che vogliano essere in alcun modo un’anticipazione su futuri aggiornamenti. Ciò che scrivo è la mera differenza che un qualsiasi utente può notare avendo sotto mano (o meglio, al polso) i due orologi, uno a fianco dell’altro.

Un’ultima cosa prima di cominciare veramente, lo ripeto una volta in più: Suunto non considera il 9 Peak la sua ammiraglia, la sua punta di diamante sostitutiva del 9 Baro. Di fatto, i due orologi sono assolutamente parificati nella “gerarchia di prestigio” con aggiornamenti software che, col passare del tempo, seguiranno la stessa strada, portando le stesse identiche novità. Ovviamente laddove le differenze hardware non siano ostative. Cominciamo (sul serio)!

HARDWARE

SENSORE DI LUMINOSITA
La prima grande differenza. 9 Peak ne è dotato, 9 Baro no. Ciò che cosa comporta? Si riflette sulla gestione della luminosità automatica: entrambi hanno la possibilità di attivare la retroilluminazione alla rotazione del polso, ma il sensore di luminosità permette di escluderla quando rileva una luce ambientale forte tanto da rendere inutile la retroilluminazione stessa. Su cosa impatta? Ovviamente sulla batteria, anche se devo essere onesto, davvero in minima parte.


SpO2 (SATURIMETRO – PULSOSSIMETRO)

Chiamalo come vuoi, quel che è certo è che 9 Peak è ad oggi l’unico Suunto ad avere il sensore dedicato a questo tipo di misurazione. Ricordati che ciò non rende il tuo orologio un dispositivo medico. Se il sensore misura 80% di saturazione, non correre in ospedale, prova a rifare la misurazione con il braccio perfettamente immobile, e appoggiato su un tavolo.
Anche in questo caso, nessun aggiornamento software potrà mai fare le veci di un sensore appositamente preposto: il saturimetro non sbarcherà mai su 9 Baro.


SCHERMO e RISOLUZIONE
1,34″ e 320×300 pixel di superficie utile per 9 Baro, 1,2″ e 240×240 pixel per 9 Peak. Numeri che esprimono l’oggettività delle cose: lo schermo del 9 Baro è più grande e definito, tradotto: si vede meglio. Giusto ? Beh…non esattamente. Lo schermo del 9 Peak è leggermente più contrastato. Molte volte ho tentato di fare in modo che in foto si potesse rendere l’idea, ma la verità è che la differenza è realmente percepibile solo dal vivo. Quanto a visibilità, personalmente, trovo gli orologi equivalenti: in entrambi utilizzo infatti schermate a 7 campi (e sono miope e astigmatico!).



PESO

Qui, la “spiega” dovrebbe essere semplice. Invece, bisogna tenere in considerazione le tante versioni di 9 Baro, mentre per 9 Peak ne esistono solo due: una in titanio e una in acciaio. Per il primo esistono una moltitudine di varianti, fatto riconducibile alla sua presenza sul mercato da più tempo.
Meglio aiutarsi con una tabella, prendendo in considerazione solo le versioni principali:

ModelloPeso
9 Peak Titanium52 gr.
9 Peak in acciaio62 gr.
9 Baro81 gr.
9 Baro titanium76 gr.
9 Baro titanium Pike67 gr.

Fra 9 Baro e 9 Peak Titanium c’è un delta peso di quasi 30 gr., un’enormità se corri o comunque fai sport in cui il braccio si muove continuamente, ritmicamente, con una cadenza elevata. In altri sport, invece, la differenza è quasi impercettibile. Quanto a confort, è invece scontato dire che 9 Peak sta sul polso in maniera praticamente impercettibile, soprattutto di notte.

Se hai guardato con attenzione la tabella non ti sarà sfugguto, in fondo, il “9 Baro titanium Pike. Pike è il nome che Suunto ha dato alla versione che possiamo definire restyling di 9 Baro. La versione alleggerita, estremizzata, semplificata. Quella dell’immagine di copertina, per capirci. Ecco, quella versione, identica nelle funzioni e nell’hardware sottostante, è una via di mezzo per quanto riguarda la leggerezza. Con benefici, rispetto al 9 Baro tradizionale, alla voce precisione del WHR, ovvero la lettura del battito cardiaco al polso.



SENSORE CARDIACO
Mentre 9 Peak si affida ad un sensore LifeQ, 9 Baro “monta” un Valencell, col primo che vince sul secondo per distacco quanto ad affidabilità, sensibilità e consumo energetico. Come scrivevo più sopra, le cose sono leggermente migliorate con le ultime versioni di 9 Baro (Pike): vista la cura dimagrante a cui é stato sottoposto l’orologio, il sensore rimane più stabile e fedele alla posizione e il rischio di passaggio di luce parassita diminuisce.

Ciò detto, da questo punto di vista 9 Peak si comporta meglio, senza dubbio, sia per via della qualità del sensore, sia per via del peso dell’orologio e del suo spessore. Se sei invece amante del correre senza frequenza cardiaca o, al contrario, maniaco della fascia cardiaca, puoi tranquillamente dimenticare tutto quello che ho scritto in questo paragrafo.


POSIZIONAMENTO BAROMETRO

Quello del 9 Baro è posizionato sulla sinistra, mentre quello di 9 Peak in basso, sotto la scritta SUUNTO. Differenza di poco conto? Forse, ma non pensare sia un vezzo stilistico fine a sé stesso.

La posizione del barometro su 9 Peak é una chiara scelta progettuale frutto della ricerca della perfezione. Non che la posizione scelta su 9 Baro crei chissà quali problemi, ma con la nuova collocazione hanno di fatto ridotto al minimo le possibili interferenze, a tutto vantaggio della precisione.


TASTI
Avevo detto avrei tralasciato le peculiarità fisiche, è vero. E’ anche difficile spenderci due parole: la differenza è evidente: tasti rotondi contro tasti a barra e lo si vede in tutte le foto. Allora perchè sottolineo proprio questo dettaglio estetico? Perchè i tasti del 9 Peak producono un “click”, contrariamente a quanto accade su 9 Baro. Questo può piacere o non piacere, basta saperlo!


RICARICA RAPIDA
A qualcuno potrebbe sembrare una differenza software, ma non lo è: il circuito di ricarica del 9 Peak è completamente differente e consente dei tempi di ricarica veramente spettacolari, raggiungendo il 100% in 1h.

Siccome il tempo di ricarica non è per niente lineare, come spesso accade per i dispositivi fast charge, l’orologio si ricarica del 50% in 15 minuti. Come ho già avuto modo di scrivere, per chi si cimenta in gare di endurance, questo può venire decisamente utile.

SOFTWARE

OTA
Over The Air, ovvero aggiornamenti senza la necessità di collegare l’orologio al PC tramite apposito cavetto di ricarica. Se è vero che la procedura di aggiornamento è sicuramente software, questo deve essere eseguito attraverso un hardware che non sono sicuro 9 Baro abbia, non essendo note le specifiche alla voce RAM/ROM. Chissà quindi che rimanga appannaggio di 9 Peak.


POSSIBILITA’ DI SPEGNERE IL DISPOSITIVO
Alzi la mano chi non ha letto sui forum “come si spegne?“. Innanzi tutto una piccola premessa: se l’orologio non vi serve e lo volete lasciare in un cassetto, è praticamente inutile spegnerlo. Una volta tolto dal polso e lasciato immobile, infatti, l’orologio entra in una sorta di deep sleep, consumando un’inezia al giorno.

Ma, se proprio siete fra coloro i quali non possono fare a meno di spegnerlo prima di metterlo in valigia, allora sappiate che è possibile farlo solo con 9 Peak. Questo è però prettamente software. Quindi, ad oggi è così, domani chissà.


WATCHFACE A COLORI INVERTITI
Lo “sfondo bianco”, in poche parole. A grande richiesta degli utenti, Suunto le ha introdotte su 9 Peak e nell’aggiornamento successivo, quello di Giugno, non ha fatto lo stesso sul resto della gamma. Se sei un amanta dello sfondo bianco (si, io lo sono), ad oggi la scelta è obbligata: 9 Peak.

UPDATE: Con l’aggiornamento di Settembre 2021, anche gli altri Suunto, 9 Baro incluso, hanno ereditato questa funzionalità


MODALITA’ CAROSELLO

Se non sai cos’è, non preoccuparti. Fidati, non lo sa nemmeno il 95% degli utilizzatori di 9 Peak. 😀

E’ una modalità che fa stringere il cuore soprattutto agli utenti Ambit3, abituati alle schermate a 3 campi con la possibilità di far cambiare, anche automaticamente, il dato centrale.

Ecco, su 9 Peak è riportata in auge una modalità simile, ma senza scorrimento automatico. Come? Attraverso Suunto App e la personalizzazione delle modalità sportive, come mostrato qui a sinistra. Lo vedremo anche su 9 Baro? Sarà il tempo a dirlo.


WATCHFACE HERO

Esatto, quella che vedi qui a fianco. E’ la watchface con la quale è stato presentato 9 Peak quando si è affacciato sul mercato.

I giorni della settimana disposti in verticale, ognuno dei quali sostituito da un pallino nei giorni di allenamento, di 3 diverse dimensioni a seconda della durata dell’attività.

Campo dati disponibili con il consueto tap: data, % batteria residua, durata allenamento settimanale, altitudine.

UPDATE: Con l’aggiornamento di Settembre 2021, anche gli altri Suunto, 9 Baro incluso, hanno ereditato questa funzionalità


E’ tutto? Mmm…credo di si! Chissà che più che tutto, sia “troppo”. Vedremo se Suunto vorrà limare ancor più le differenze fra le due ammiraglie lavorando sul comparto software. Nell’eventualità, non mancherò di aggiornare anche questo articolo.

Rispondendo alla fatidica domanda: “Vale la pena cambiare un 9 Baro per un 9 Peak?

Dipende dal tuo utilizzo e dal peso specifico che dai ad ognuna delle differenze che ti ho mostrato. Dopo aver letto questo articolo, immagino tu abbia un quadro generale più definito: a te la scelta.

Grazie per il tuo tempo!
Saketo Nemo

Benvenuto Suunto 9 Peak !

Stavolta è vero. Dopo rumors, leaks, teasers trafugati, ecco il successore di Suunto 9 baro. No, niente Suunto 10 o Suunto 11, semplicemente Suunto 9, con l’aggiunta di un suffisso tanto caro alla vecchia clientela, che riporta ai fasti della famiglia Ambit 3: Peak.

EVOLUZIONE o RIVOLUZIONE?

Chiariamo prima una cosa che sono sicuro vi starete chiedendo: NO, Suunto 9 Peak non sostituisce Suunto 9 baro che, aggiornato profondamente nel design da poche settimane, e rastremato nelle linee (avvicinandolo al 9 Peak), ha ora piacevolmente perso qualche gr. di troppo e prosegue parallelamente a 9 Peak negli aggiornamenti software.

Il 9 Peak segue la strada precedentemente tracciata prima da Suunto Spartan Ultra e poi da Suunto 9 baro. Se da un lato, sono sicuro, avresti voluto vedere qualcosa di nuovo, dall’altra mette subito le cose in chiaro su cosa c’è.

La base di partenza software è quella collaudata di Suunto 9 baro, e questa è un’ottima notizia. Ma cosa c’è in più?

ESTETICA e HARDWARE

Può piacerti o meno, ma certamente, appena lo vedi, ti colpisce.
Sottile e leggero come non ti aspetti, schermo completamente tondo, senza più “scalino” alla base di esso, nuovi tasti “a barra” in luogo dei più convenzionali tasti rotondi, design della cassa e della ghiera estremamente puliti. Lo stile “rugged” viene messo da parte a favore di un’eleganza oserei dire inconsueta per il marchio, ma assolutamente apprezzabile per chi non vuole orologi sporgenti oltre la manica. Il 9 Peak è sottilissimo: con 10,6mm di spessore risulta ben 5mm più fine di un 9 baro.


Ne giova ovviamente il peso, una piacevolissima sorpresa, solo 52gr. per la versione titanium di grado 5, e si sentono tutti, sia nella vita quotidiana sia mentre si fa attività sportiva dove, come mostrerò in futuro, aiuta moltissimo il nuovo sensore ottico ad ottenere delle letture cardiache davvero ottime.  Al contenimento del peso contribuisce certamente anche il diametro di 43mm, 7mm in meno rispetto a 9 baro: lo schermo passa infatti da 1,34″ a 1,2″ (come il Fenix 6s e Polar Grit X). Qualcuno potrà storcere il naso per via della perdita di leggibilità, certamente innegabili se ci fermiamo ai freddi numeri, è però anche vero che lo schermo di Suunto 9 Peak è prodotto con una nuova tecnologia che ne incrementa contrasto e leggibilità.

Un’altra sorpresa riguarda Il cinturino: il consueto 24mm di Suunto 9 baro e Suunto 7, lascia il posto ad un più stretto ed elegante 22mm, con quick release. Viene anche introdotto un nuovo sistema di chiusuraa pin” che consente di dire addio ai fastidiosi passanti.

L’ho provato per mesi, ne sono sicuramente rimasto colpito e soddisfatto, é un sistema indubbiamente comodo ed elegante, adatto tanto all’uso quotidiano quanto a quello sportivo. 

Anche il caricabatterie è nuovo. Il rettangolino introdotto con Spartan lascia il posto ad una placchetta magnetica circolare, che ricorda quella di Suunto 7, sulla quale, al contrario di quest’ultimo, 9 Peak può essere appoggiato senza badare a dover far combaciare i pin: la struttura è infatti completamente liscia e accetta l’orologio letteralmente a 360°. (ne potete vedere il retro nella galleria posta infondo alla pagina)

Un’altra sorpresa arriva dal posizionamento del barometro. I consueti forellini (nell’immagine qui sotto) sono disposti frontalmente, evitando così di interferire con guanti o manica della giacca, col rischio concreto di veder compromessi i dislivelli a causa del loro sfregamento con l’orologio, a tutto vantaggio della precisione dei dati, uno dei punti cardine sul quale poggia la mission Suunto.


Naturalmente il nuovo flagship di Suunto, è costruito in Finlandia. Oltre al largo uso di titanio di grado 5 o di acciaio, come nel caso delle immagini pubblicate, è immancabile la presenza dello zaffiro a protezione del display e la certificazione waterproof che raggiunge i 100m.

SOFTWARE

Suunto 9 Peak nasce nel segno della continuità, ma non rinuncia certo ad innovare. Suunto si è sempre mostrata molto attenta alle necessità dei propri utenti, troviamo quindi alcune piacevoli novità.

OTA

Dimenticatevi del cavetto, se non per caricare l’orologio. Gli aggiornamenti arrivano OTA (Over The Air), come ormai siamo abituati da anni nei nostri cellulari. La procedura è piuttosto semplice: quando disponibile, Suunto App riceve il pacchetto OTA dai server Suunto e lo trasferisce all’orologio tramite bluetooth. A quel punto, o l’ installazione parte manualmente dall’apposito menù delle impostazioni, o l’orologio lo installerà per te durante la notte.


Suunto si garantisce così aggiornamenti automatici, anche per tutti coloro che erano poco avvezzi a connettere l’orologio al PC ed effettuare la procedura tramite Suuntolink. Unici requisiti? Ovviamente tutte le attività devono essere state precedentemente sincronizzate e la batteria deve avere una carica residua di almeno il 50% per poter avviare il software update. Una precauzione molto ampia, che garantisce però batteria sufficiente al ripristino del software precedente nel caso l’aggiornamento non vada a buon fine.  La procedura dura all’incirca 10 minuti. Ad aggiornamento concluso, o almeno dopo gli aggiornamenti più consistenti, nella Suunto App troverai un breve changelog nella schermata “home”, fra il riepilogo delle nostre attività e quelle dei nostri amici.

Luminosità automatica

Ebbene si, anche su questo Suunto ha accontentato i moltissimi utenti che ne avevano fatto richiesta. Suunto 9 Peak può attivare la retroilluminazione con la semplice rotazione del polso e si può scegliere se ciò deve avvenire sempre o solo durante l’attività. La funzionalità è adattiva: l’orologio ha un sensore di luminosità “affogato” fra la parte inferiore dello schermo e la ghiera, (i più attenti lo noteranno in controluce) di giorno non ci sarà quindi nessun spreco di batteria. Personalmente l’ho trovata molto comoda durante l’allenamento.

Nuove watchface e inversione colori

Non vi sarà sfuggita la nuova watchface con la quale Suunto 9 Peak è pubblicizzato. Semplice, dallo stile molto smart, ha l’indicazione del giorno con una simpatica chicca: per ogni giorno di allenamento, il giorno della settimana diventerà un tondino con tre livelli differenti di grandezza, a seconda della durata dell’attività svolta.

Un aiuto in più a restare attivi e completare il filotto settimanale. Come sempre avvenuto negli ultimi anni, un campo è personalizzabile a piacere. Con un semplice tap sullo schermo si passa da mese e numero del giorno, alla carica della batteria, dai minuti ed ore attività, all’altitudine.

Sia la nuova watchface che tutte le altre alle quali siamo stati abituati dai tempi di Spartan, hanno l’inversione colori, ovvero la possibilità di essere visualizzate a sfondo bianco, un po’ come già avveniva per le schermate dell’attività. Anche questo un gradito ritorno alle origini (Ambit 3 su tutti) che aiuta nella leggibilità dell’orologio.

IL TEST SUL CAMPO

PRECISIONE GPS
Esauriti i convenevoli, eccoci finalmente al punto che ci interessa di più: la precisione GPS.

Ve lo dico subito: Suunto 9 Peak è l’orologio con la migliore precisione GPS che abbia mai provato. Suunto sembra aver già trovato una quadra sull’ottimizzazione. I vostri giri al parco non saranno più una grossa linea di un evidenziatore ma una serie più o meno lunga di linee sovrapposte. E tutto ciò con i soli satelliti GPS attivati. Dal mio punto di vista, con questa precisione, attivare i sistemi satellitari aggiuntivi (Galileo, Glonass, Beidou) è poco più che uno spreco di batteria
Una grande precisione di traccia porta anche ad una grande precisione sulla distanza. Poco da dire per quanto riguarda il barometro: sensibile, preciso e dislivelli +/- calcolati con grande precisione. Ma a questo eravamo già abituati. Intelligente il posizionamento del sensore.

WHR
Come forse ricorderete, Suunto ha introdotto il lettore cardiaco al polso con Spartan Sport, fratello minore di Spartan Ultra. Allora il sensore era Valencell, la cui evoluzione è tutt’ora su Suunto 9 baro e Suunto 5. Le prestazioni non eccelse hanno convinto Suunto a virare su un altro fornitore fin dall’introduzione di Suunto 7, nel Gennaio 2020. Con Suunto 9 Peak si fa un altro passo in avanti. Il sensore è rinnovato ed adotta nuovi algoritmi LifeQ. Credetemi, questo lettore ottico funziona dannatamente bene. L’ho confrontato molto spesso con i dati rilevati dalla fascia cardiaca e devo dire che anche in questo caso Suunto ha fatto un ottimo lavoro, soprattutto in sport come la corsa. Per quanto mi riguarda, nelle attività più lunghe, dove la precisione della propria zona cardiaca fa la differenza fra performare a lungo ed invece esaurire le energie prima del tempo, continuerò ad usare la fascia cardiaca, ma nelle attività di tutti i giorni la rilevazione è veramente affidabile.
Negli sport da “da bastoncino”, come lo scialpinismo, lo sci di fondo o la semplice escursione in montagna, i fisiologici movimenti del polso fanno si che le letture non siano così buone, almeno nel mio caso. Lo stesso dicasi per la bicicletta. Ottenere delle buone letture sulle classiche asperità stradali che si riverberano sul polso, è praticamente impossibile, ma lo è con qualsiasi orologio. In queste situazioni, se non si ha una fascia cardiaca, l’unico cosa utile può essere alzare di molto l’orologio e portarlo vicino al gomito in modo da attenuare l’effetto vibrazione.

SPo2 (saturimetro)
Vi dico la verità? So di essere in estrema minoranza, ma non sono un grande fan di questa funzionalità. Ad ogni modo, è presente e accontenterà tutti quelli che ne sentivano il bisogno.

Funziona bene, a patto di misurare la propria saturazione con il braccio perfettamente immobile. Niente misurazioni in movimento, quindi, o riceverete in cambio un errore. La misurazione avviene dalla schermata della misurazione della FC, “tappando” sullo schermo per passare all’apposita schermata SpO2.

AUTONOMIA
Più piccolo e più leggero: ditelo, vi è suonato un campanello di allarme, non è vero? Invano. L’autonomia è ottima: si va dalle 25h in GPS best alle 170h (e oltre…) in modalità Tour, come il fratello maggiore (dimensionalmente parlando) Suunto 9 baro. E come Suunto 9 baro, fa meglio del dichiarato. Analizzando i dati del file JSON delle attività con Quantified Self, piattaforma esterna perfettamente integrata con Suunto App e che vi consiglio di provare, ho ottenuto valori stimati di 32-33h con cardio al polso attivo.

Un’altra buona notizia arriva sul fronte “modalità orologio”: anche sfruttando appieno le potenzialità dell’orologio (Monitoraggio risorse 24×7, monitor sonno, retroilluminazione, notifiche, …) si arriva a facilmente a 8-9gg. con 6-7 ore di attività GPS all’interno della stessa carica. Se vi allenate meno, o rinunciate ad una delle funzionalità di cui sopra, credo che le 2 settimane siano raggiungibili.

Se avete intenzione di non allenarvi per un po’, ecco un’altra gradita sorpresa: l’orologio, ora, si può spegnere. Come ho scritto molte volte in questi anni, se tolto dal polso e lasciato immobile, l’orologio va in deep sleep dopo pochi minuti e in sostanza, è come se fosse spento, ma nel caso vogliate a tutti i costi preservarne tutta la carica, magari durante un lungo trasferimento, eccovi serviti.

RICARICA RAPIDA
Ho fatto diverse prove e benchè Suunto pubblicizzi una ricarica completa in 1h, la vera sorpresa e cosa assai più utile dal mio punto di vista è che, quando la batteria è quasi “asciutta”, l’orologio ricarica la batteria del 50% (es. dal 10% al 60%) in 15 minuti! Un valido aiuto durante gli Ultra Trail e similari, dove con una piccola pausa in base vita potrete dare una nuova spinta al 9 Peak.

SUUNTO PLUS GHOST
Suunto 9 Peak porta al debutto una funzionalità molto attesa, soprattutto da chi corre molto spesso in piano. Partendo dal presupposto che la propria massima prestazione su una data distanza viene raggiunta mantenendo la velocità costante, il nuovo Suunto Plus Ghost consente di impostare un passo di corsa per consentire al nostro “fantasma” di farci da guida, da pacer. Una volta fatta partire l’attività, sapremo quindi in ogni momento quanti metri avanti o indietro siamo rispetto al passo impostato. 


L’immagine mostra una prima implementazione di questo nuovo Suunto Plus. In realtà, la versione definitiva in rilascio a Giugno dovrebbe essere sensibilmente migliorata. Svelerò più dettagli a tempo debito.

SNAP TO ROUTE
Questo è ciò che io definisco il classico coniglio tirato fuori dal cappello. Per tutti gli amanti della precisione GPS: avete presente quelle corse cittadine nelle quali avere un segnale (e una traccia) decente è cosa impossibile a causa dell’ambiente urbano, fatto di strade strette, palazzi alti e solo una piccola porzione di cielo visibile? Ecco, dimenticatevi tracce a zig-zag orribili e maratone con distanze di 46km (nell’immagine qui sotto, quella di New York) con parziali farlocchi corsi a ritmo record del mondo proprio per via di questi errori del GPS.


Come è possibile tutto questo? All’apparenza è molto semplice: tramite Suunto App create o caricare il percorso della corsa come se fosse un itinerario qualsiasi e lo salvate. Una volta sincronizzata l’app con l’orologio, prima di far partire l’attività, andate su navigazione e selezionate “Snap To Route” dal menù, scegliendo il nome dell’itinerario precedentemente creato. Stop. L’orologio non si occuperà più disegnare il percorso ma solo di definire la vostra posizione all’interno dello stesso. Tutto il resto sarà identico, avrete le medesime schermate predefinite o personalizzate.  Anche di questo scriverò con recensione a parte, il prossimo mese di Giugno.

DISPONIBILITA’ e VERSIONI

L’avete già letto altrove: già ordinabile e spedito dal 17 Giugno 2021. Le versioni attualmente disponibili sono 4:

Ho avute in prova tre versioni, ad esclusione della Moss Gray. La mia preferita è senza la versione in titanio Granite Blue: elegantissimo e leggerissimo. La versione bianca, seppure anch’essa in titanio, l’ho trovata più adatta ad un pubblico femminile, ma è questione di gusti.


La versione nera, quella che mostro in foto, è anch’essa stupenda, ma vista la modalità costruttiva dell’orologio, con largo impiego di metalli, i 10gr in più di questa versione in acciaio non sono un dettaglio trascurabile. Non cambiano la vita, ma aiutano a non percepire addosso l’orologio, a tutto vantaggio del confort sia durante lo sport che durante il giorno (e la notte). La versione in titanio è così leggera che mi è capitato di toccarmi il polso durante la corsa per controllare fosse ancora al suo posto! 😂

CONCLUSIONI

I vecchi utenti come me ricorderanno il dolorosissimo passaggio dalla piattaforma software della Ambit a quella Spartan, avvenuto nel 2016. Appena lanciato sul mercato Spartan Ultra era uno stupendo orologio con un enorme potenziale, privo però di funzioni elementari, poi recuperate col tempo.

Oggi Suunto è consapevole di aver raggiunto, con 9 baro, un grado di sviluppo e di affidabilità notevole. Ecco perchè l’evoluzione software e la scelta di proseguire sulla stessa via con 9 Peak è sicuramente a vantaggio di tutti.

La rivoluzione è hardware: 9 Peak è completamente nuovo: a partire dal cinturino, passando per tasti, cassa, ghiera, approccio costruttivo, largo uso di materiali pregiati, stile, dimensioni, queste ultime che strizzano l’occhio anche alle sportive. Credo che fino ad ora, in Finlandia abbiano davvero raramente apposto etichette di spedizione indirizzate al genere femminile o almeno, per quanto mi riguarda, non ho MAI visto un 9 baro indossato da una donna.

Come già detto in apertura e lo ripeto, Suunto 9 baro rimane a listino. Suunto stessa parla infatti di “Suunto 9, disponibile in due misure“. Ad ognuno il proprio, quindi.

Con 9 Peak, Suunto cambia marcia e si rivolge a uomo e donna attraverso un orologio “orizzontale”, che colpisca in egual misura entrambi con personalizzazioni di materiali e colori, cassa e cinturino.

Suunto ha cambiato passo anche con lo sviluppo software, lo si è notato negli ultimi mesi, a partire dall’aggiornamento di Settembre 2020 col quale ha rivoluzionato l’intera gamma di orologi.

Lo stesso è avvenuto nel corso del tempo per Suunto App: la chiusura di Movescount ha costretto l’azienda a rincorrere funzionalità là presenti e al contempo sviluppare sempre qualcosa di nuovo. Oggi Suunto App fornisce tutto il necessario e anche di più. E tanto altro arriverà. Allora aspettiamo i prossimi aggiornamenti, con gradite sorprese che andranno nella direzione sia dello sportivo più avanzato, sia in direzione dello sportivo occasionale e più attento all’aspetto smart degli orologi.

Guardando il recente passato, se Suunto manterrà la stessa tabella di marcia trimestrale alla quale ci ha abituati, credo vedremo molto presto altre novità.

Grazie per il tuo tempo!
Saketo Nemo

JUST FOR GEEKS

Un’ultima parte per tutti coloro che sono interessati ai dettagli esplicitamente non trattati nell’articolo.

  • Il nuovo chip GPS è Sony CXD5605GF
  • Il sensore WHR è un’evoluzione di quello di Suunto 7 con aggiunta di SpO2 e con algoritmi LifeQ
  • Il Bluetooth è ora in versione 5.0 per sincronizzazioni attività più rapide
  • La risoluzione dello schermo è 240×240 (come Fenix 6s e Grit X)