Suunto Race: unboxing e tutti i dettagli sul nuovo Amoled di casa Suunto

Odio questo orologio. Lo odio perché avevo raggiunto la pace dei sensi con il Vertical solar e poi succede che piomba sul mercato l’orologio che non ti aspetti, praticamente (ho detto quasi, eh!) un Vertical con schermo Amoled. Vediamolo.


VIA CON L’UNBOXING !

Un minuto per introdurlo:

Fatto? Notato niente di nuovo? Nuova confezione a sviluppo verticale, nuova disposizione del contenuto al suo interno. La nota negativa è l’involucro di plastica che ricopre la confezione, davvero non se ne sentiva la mancanza.


Particolare anche la disposizione interna del contenuto. Se da un lato è buona cosa che Suunto abbia voluto innovare anche un dettaglio di così poco conto, dall’altra la percepisco come la non necessaria reinvenzione della ruota. Metà scatola è occupata dal cavetto di ricarica (ricordo che dal 9 Peak in poi, i Suunto non si possono più collegare a Suunto Link) e dal mini cofanetto contenente cinturino e un breve manuale di istruzioni, l’altra metà, quella ricoperta dal cartoncino rosso, è vuota 🤔. Perché?

Eravamo rimasti allo schermo amoled. No, non preoccuparti, niente wearOS stavolta, ma l’affidabile ed efficiente sistema operativo proprietario di Suunto. Per intenderci, è quello presente su Vertical o su 9 Peak Pro, solo che invece dello schermo MIP troviamo un pannello Amoled, con tutti i pregi e difetti del caso.

Se il tuo pensiero sta andando alla batteria, ti dico già che puoi stare tranquillo: Vertical dura ovviamente di più, ma Race sorprende!


IN BREVE

  • Schermo amoled da 1,43″, 466×466 pixel, schermo in zaffiro (steel e titanium)
  • GNSS Dual Band (GPS, GLONASS, GALILEO, QZSS, BEIDOU)
  • Wi-Fi, Bluetooth, NFC
  • Tasto centrale sostituito con una corona (con funzionalità zoom su mappa)
  • Nuova modalità di interazione con l’orologio con tasto back dedicato
  • Tasto superiore e inferiore con modalità scorciatoia
  • Widget a scorrimento verticale, molto più veloci
  • Monitoraggio HRV
  • Nuovi widget Recupero, Allenamento e Progressi
  • Stima dei propri tempi sui 5km, 10km, 21km, 42km
  • Stima della soglia anaerobica
  • Correzione manuale della distanza tapis roulant, ciclismo indoor e vogatore
  • Nuova watchface
  • Nuovo riepilogo attività con grafico variabile e tutti i dati a disposizione
  • Monitoraggio fasi del sonno
  • Rilevamento “pisolino” e notifica di sedentarietà
  • Le notifiche con l’icona applicazione e l’opzione “cancella tutti messaggi”
  • Funzione “Find my phone”
  • Possibilità di configurare più sveglie
  • Il consumo batteria legato all’utilizzo di uno o più Suunto Plus è stato decisamente ottimizzato rispetto al Vertical e al 9 Peak Pro.
  • Prezzo: 449€ per la versione steel da 16gb, 549€ per la versione titanium da 32gb. Ve lo dico già: è praticamente un regalo.


Prima di entrare in profondità del nuovo Race, una doverosa premessa dedicata a chi si sta già stracciando le vesti per aver acquistato Vertical pochi mesi fa.

CON L’USCITA DI RACE, VERTICAL É GIÀ DA CONSIDERARE SUPERATO?

NO, Race affianca Vertical nell’offerta Suunto.
Esattamente come fanno i marchi concorrenti, Suunto ha rivisto in chiave Amoled un hardware collaudato, differenziando i prodotti in modo da avere orologi diversi, destinati a due differenti tipologie di clienti.

Diamo un’occhiata a Race, mettendolo a confronto con Vertical.


SUUNTO RACE vs. SUUNTO VERTICAL

RACEVERTICAL
CASSA49mm
SPESSORE13,613,6
CINTURINO22mm quick release
DISPLAY1,43” AMOLED – ZAFFIRO1,40″ MIP – ZAFFIRO
RISOLUZIONE466 x 466280X280
PESO69g (titanio) – 83g (acciaio)74gr. (titanio) – 86gr. (acciaio)
AUTONOMIA40h / 50h /70h /120h60h/90h/140h/500h
85h/140h/280h/30gg (solar)
SOLARE?NODisponibile sia solare (titanium) che non solare
TECNOLOGIA GNSSDual Band, con ricezione di tutti i sistemi satellitari
MEMORIA16GB (steel) / 32GB (titanium)
MAPPECartografiche offline
CONNETTIVITÀWiFi e bluetooth
INTERAZIONE3 pulsanti (dei quali uno a corona)3 pulsanti
MONITORAGGIO RISORSE UMANESENSORE CARDIACO AL POLSO, SATURIMETRO, HRV (solo Race) , MONITORAGGIO SONNO (Race con fasi sonno)

Come vedi, le parti in comune fra i due sono davvero tante, eppure sono due orologi abbastanza differenti fra loro.

Se dovessi spiegarlo ad un amico non tanto appassionato, obbligandomi ad essere breve, potrei dire che Vertical è destinato allo sportivo duro e puro, tutto ultra race e decine di ore di allenamento settimanale all’aria aperta, Race a colui che pur praticando un’intensa attività outdoor non vuole rinunciare alla brillantezza di uno schermo amoled, sicuramente più moderno ma più energivoro.


AMOLED o MIP ?

Immagino (e spero) sia noto a chiunque stia leggendo: lo schermo amoled è lo standard affermato nel mondo smartphone, con una grande visibilità praticamente in ogni condizione ambientale, tranne…sotto il sole diretto.

Maggiore è la luce solare, maggiore sarà la difficoltà nel vedere chiaramente lo schermo. Naturalmente l’orologio si “difende” attraverso l’incremento di luminosità comandato da un apposito sensore ambientale “sparando” al massimo i lux consentiti (1.000, in questo caso), ciò significa però consumare più batteria.

La tecnologia dello schermo MIP, montato ad esempio su Vertical, funziona esattamente al contrario: vanno in affanno al chiuso e necessitano di retroilluminazione led, mentre all’esterno sono tanto più luminosi quanta più luce riceveranno, senza alcun aggravio di consumo.

Tecnologie opposte che significano anche un’altra cosa: l’assoluta inutilità di un pannello solare in un orologio dotato di amoled.


TEST SUL CAMPO

Oltre a tutto ciò che ho già scritto, cos’altro sa fare? Un orologio GPS dovrebbe prima di tutto essere un ottimo compagno di allenamento. Lo è? Vediamo:

PRECISIONE GNSS

4 (e non 5) le modalità batteria a disposizione:

  • Performance (40h di autonomia)
  • Endurance (50h di autonomia)
  • Ultra (70h di autonomia)
  • Tour (120h di autonomia)

Cosa manca? La modalità personalizzata. Quella che permette, ad esempio su Vertical, di cucirsi addosso la precisione GNSS, attivare il touch e soprattutto mandare lo schermo in time out, ovvero spegnerlo salvo riaccensione con tasto.

Se posso convivere con l’impossibilità di attivare il touch, non poter spegnere lo schermo, che su questo orologio è il pezzo di hardware che consuma di più, significa togliere un potenziale di autonomia importante. L’orologio arriva comunque a 40h ottenibili in Performance, la modalità più precisa. Avendo la possibilità di spegnere lo schermo, avrebbe sicuramente fatto registrare valori sorprendenti.

40h sono tante, sufficienti anche per le ultra trail da 100 miglia non troppo tecniche, resta però un peccato che Suunto non abbia lasciato questa possibilità. Spero che in futuro ci sia margine di ripensamento.

Performance è la modalità che dovrebbe prediligere ogni acquirente di Race. Tutti i sistemi satellitari (GPS, GLONASS, GALILEO, QZSS, BEIDOU) a disposizione, Duan Band attivo. Precisa, molto precisa, non a livello di Vertical che è il punto di riferimento dell’intera categoria secondo the 5k runner.

Ho corso per mesi con Race e Vertical al braccio e se al Vertical do voto 10, Race, in questa modalità, merita un 9,5. Piccolissime differenze, niente che inficerà la distanza totale (le differenze sono sempre minime fra i due orologi, diciamo entro lo 0,5%).

Meravigliosamente bene dati altimetrici e calcolo del dislivello, dove i due orologi tendono a convergere.

La modalità Endurance, rispetto alla precedente, rinuncia solo al Dual Band, con un incremento autonomia a 50h. Ne vale la pena? Il decadimento prestazionale del tracking è tangibile. Per 10h in più?

La modalità Ultra, oltre a rinunciare al Dual Band, attiva anche una modalità di risparmio energetico del chip GNSS, pur mantenendo il tracking attivo di secondo in secondo. L’autonomia, in questo caso, è di 70 ore, ovvero tre giorni di attività. Anche in questo caso, dati veritieri, supportati dalle proiezioni che ho potuto effettuare su attività lunghe, MA.

Ma lasciatemi dire una cosa: se è questo mondo che bazzicate, il mondo delle Ultra o delle avventure di 3 o più giorni, state guardando l’orologio sbagliato: è al Vertical che dovreste puntare, un vero mostro (ad oggi tutt’ora imbattuto) di autonomia, soprattutto nella sua versione solare che si esalta proprio nelle modalità batteria meno energivore.

A maggior ragione, immagino che la modalità Tour sia qualcosa che non riguardi gli acquirenti di questo orologio. Davvero difficile trovarsi con così poca batteria da essere costretti a passare a questa modalità. Per dovere di cronaca, comunque, le ore di autonomia in questa modalità sono ben 140h, e ricordo che a discapito del nome che richiama una tranquilla passeggiata familiare, Tour è da utilizzare in condizioni estreme: lunghe spedizioni alpinistiche, o comunque attività dove la velocità è incredibilmente bassa.

NELLA CORSA

Partiamo da qui, visto che Race credo sia particolarmente adatto al podista, sia amatoriale che avanzato. Come detto, la modalità batteria che vi consiglio è quella Performance. Il chipset GNSS Dual Band di Sony svolge un lavoro egregio, anche nei percorsi cittadini o nel bosco. Nelle corse con più giri nel parco, le tracce saranno piacevolmente sovrapponibili.

Il sensore cardiaco, LifeQ nel caso di Race, funziona particolarmente bene. Nonostante sia lo stesso di Vertical, credo che almeno nel mio caso la cassa si adatti meglio al mio polso. Parte del merito va certamente anche al cinturino, su Race incredibilmente morbido e comodo.

Lo schermo è sempre perfettamente visibile. L’intensità dell’illuminazione diminuisce progressivamente quando non state guardando l’orologio, per poi riprendere tono nel momento in cui portate il polso verso di voi per controllarne i dati.

Una funzione simile è stata implementata anche per la mappa: se correte seguendo un itinerario, quando il polso non sarà rivolto verso di voi, il display entrerà in una modalità a risparmio energetico in cui lo sfondo sarà nero simil breadcrumb.

Anche su Race, come su Vertical, sarà possibile visualizzare la mappa cartografica solo in modalità Performance.

Gli unici momenti in cui vedere bene Race sarà meno facile, sarà quando correrete con il sole alto, in direzione della vostra ombra, praticamente interponendo la vostra testa fra sole e orologio, condizioni obiettivamente rare.

All’opposto: in condizioni di nuvolo, pioggia, imbrunire o notte, mi sono trovato a guardarlo anche senza motivo: è semplicemente una goduria per gli occhi.

Buone nuove anche per i corridori da tapis roulant. Arriva una funzione molto richiesta, ovvero la correzione della distanza corsa. I Suunto degli ultimi anni facevano conto solamente sulla calibrazione del sensore di movimento tramite il GNSS. Con le prime attività, camminando o correndo, l’orologio associava un determinato movimento del polso ad una data attività. Tramite un proprio algoritmo, quando si era a correre sul tappeto, attraverso l’accelerometro, stimava (anche abbastanza fedelmente) la distanza corsa.

Con Race è invece possibile, a fine attività, correggere l’esatta distanza, attingendo dai dati mostrati dal tapis. Lo stesso è possibile fare per l’attività vogatore e ciclismo indoor.

Per i corridori amanti dell’allenamento a intervalli, magari provenienti da altri marchi, Race può eseguire allenamenti personalizzati sulla base di ripetute semplici (configurabili direttamente dall’orologio) o strutturate in maniera più complessa (in questo caso, l’allenamento viene creato tramite Suunto App).

Dal mondo Suunto Plus vengono invece in aiuto due Suunto App particolarmente interessanti: Manual Intervals – Running Pace e Manual Intervals – Hills Reps, destinate rispettivamente ad allenamenti in pianura o in salita, come facilmente evincibile dal nome stesso.

Il primo Suunto Plus, Running Pace, ha una prima schermata di riscaldamento a tempo libero, sorpassabile premendo il tasto lap e innescando al contempo il primo intervallo, con in evidenza i dati chiave, premendo un’altra volta il tasto lap sarà invece visualizzata la schermata di recupero, con i valori dell’intervallo appena conclusosi e i dati del recupero stesso, mostrati in “carosello”.

Il secondo, Hill Reps, funziona in maniera analoga al primo, con una differenza: in questo caso è il dislivello il protagonista principale: viene mostrato infatti il dato di ascesa e l’NGP, ovvero il passo normalizzato in base alla pendenza.

Particolarmente utili anche il Cooper Test, che con uno sforzo massimale di 12′ stima Vo2 e tempi sui 10km, Anaerobic Threshold, test della durata di 30′ per stimare la propria soglia anaerobica, Sprint, per il conteggio automatico delle ripetute, innescato automaticamente al variare del passo e molti altri.

Difficile tenerne conto, visti i tanti Suunto Plus usciti, anche di recente, ma fra i tanti altri mi sentirei di consigliare di provare Running Economy, Cadence Coach, Half/Marathon Estimator. Servirebbe un maxi articolo a parte per mostrarvene le funzionalità.

NEL TRAIL e ULTRA TRAIL

Come detto sopra: ottimo tracking in modalità Performance, anche nel bosco più fitto. Letture cardiache in difficoltà se si usano i bastoni, per mere questioni fisiche, con maggiore possibilità, per la luce, di insinuarsi fra dispositivo e orologio. In questo caso, una fascia da petto o da braccio credo sia la soluzione necessaria se tenete ai vostri dati cardiaci.

Le 40h di attività continuative sono facilmente raggiungibili: considerate anche che l’utilizzo dell’orologio al di fuori delle ore maggiormente luminose, produce un consumo lato schermo molto inferiore.

Lato navigazione, inutile dire che lo schermo amoled, con colori così saturi, mette in risalto le mappe off line (e gratuite) messe a disposizione da Suunto a partire da Vertical. Lo zoom IN e OUT sulla mappa viene svolto molto comodamente tramite l’utilizzo della corona, dalla quale diffidavo prima di ricevere l’orologio e che invece mi ha sorpreso in positivo. Ma ne parliamo più approfonditamente dopo.

La creazione di un itinerario, direttamente da Suunto App, semplice e dalla sincronizzazione istantanea (anche durante l’attività, se in presenza di copertura dati) è probabilmente ciò che gli altri marchi invidiano di più a Suunto.

Aggiunta di waypoint personalizzabili (anche nel nome), PDI, navigazione turn by turn, navigazione del profilo altimetrico, l’immancabile allarme per allerta tempesta. Tutto ciò si può evidentemente mutuare anche per chi non pratica sport ma è solito fare lunghe escursioni in montagna.

Dal punto di vista delle mappe off line, nulla è cambiato rispetto al Vertical: orologio in carica, WiFi configurata (tramite l’app), si seleziona la regione o la nazione, a seconda del caso, da scaricare e si procede al download.

Se hai bisogno di un ripasso ti consiglio di dare un’occhiata all’articolo scritto per il Vertical, alla voce “scaricare una mappa”.

Anche in questo caso Suunto Plus Store offre applicazioni dedicate al mondo outdoor in generale. Per chi frequenta il mondo Ultra Trail, le nuove Suunto App Race Companion e Race Nutrition, potrebbero fare molto comodo.

Si basano entrambe sullo stesso concetto: la pianificazione di gara. Race Companion mostrerà a schermo, durante la gara, delle note che hai preventivamente dettagliato tramite Suunto App. Basata sulla distanza, è possibile mandare a video messaggi che ci indicano ciò che ci interessa auto notificarci: l’inizio di una discesa particolarmente tecnica, una base vita, un tratto in cui abbiamo preventivamente pianificato di spingere sul gas, etc.

Race Nutrition è invece un modo per cercare di domare uno dei peggiori nemici delle gare di endurance: l’alimentazione. Basata invece sul trascorrere del tempo, ci ricorderà – quando – mangiare – cosa. Anche in questo caso, il tutto dovrà essere preventivamente impostato da Suunto App.

Fronte escursionismo, è invece sicuramente gradita la Suunto App Weather Forecast, che mostra le previsioni del tempo per le ore successive a quella di inizio attività o Weather, con l’indicazione in tempo reale del grafico barometrico, l’ora del tramonto (o alba) prevista, e il tempo che manca ad essa.

IL NUOTO

Lo schermo amoled non è amico dell’acqua, quindi se lo sport che praticate è solamente il nuoto, vi consiglierei di comprare un altro orologio, spendendo anche molto molto meno.

Race fa il possibile, incrementando la luminosità in modo da rendervi la lettura meno difficoltosa, ma in acqua uno schermo MIP si comporterà comunque meglio, almeno durante l’atto della nuotata, con un angolo di visualizzazione così accentuato.

Se il nuoto è invece uno sport che praticate saltuariamente, Race fa certamente il suo dovere. Il conteggio delle vasche è preciso, esattamente come gli altri modelli di casa Suunto.

Ho avuto modo di nuotarci ben poco in acque libere, soprattutto su tracciati misurati. In particolare, in un triathlon svoltosi all’isola d’Elba, Race ha tracciato correttamente il campo di gara delimitato da boe, facendo registrare 1850m sui 1900m dichiarati dall’organizzazione.

Che sia una tranquilla nuotata in piscina o una gara in acque libere, se volete letture cardiache affidabili, è necessario indossare una fascia cardiaca. Per il sensore ottico dell’orologio è un compito troppo arduo, a meno di indossarlo sull’avambraccio. Ciò vale per Race, per gli altri Suunto e per quanto mi è noto, purtroppo anche per tutti gli orologi attualmente presenti sul mercato.

Due consigli per gli amanti del nuoto: nel Suunto Plus Store trovate Swim Timer e Direct Path.

Swim timer è un valido strumento di allenamento in piscina, mostrandoti i tempi sulle tue serie e aiutandoti con i tempi di recupero, Direct Path aiuta invece in acque libere per chi, come me, non è un campione nel mantenere una linea retta: una volta nuotato un determinato segmento d’interesse, premendo il tasto lap, la Suunto App misura la distanza in linea d’aria fra quell’esatto punto e l’inizio della nuotata, mostrando la differenza persa in zig-zag involontari.

NEL CICLISMO

Uno schermo così richiede di essere montato a manubrio, ed è il miglior consiglio che possa darvi. Certo vi dovrete dotare di una fascia cardiaca se vi interessa monitorare il cuore, ma avere sempre sott’occhio fino a 7 dati (più l’ora), naturalmente liberamente configurabili tramite Suunto App e soprattutto la mappa, è un vero piacere con questo orologio.

(la parte superiore dello schermo è nera perché gli schermi amoled sono timidi 😅. In condizioni di forte luminosità, mostrano alla fotocamera una fascia nera che va dall’alto verso il basso. Effetto “Moiré patterns”)

La visibilità dello schermo amoled, in questo caso, a mio parere se la gioca al 50% e 50% con gli schermi MIP e dipende da numerosi fattori. Il discorso è sempre il medesimo: se siete dei ciclisti incalliti (non è il mio caso), un computer da bici simile al Karoo 2 svolge un servizio sicuramente migliore, ma se usate la bici come allenamento complementare, il Race si fa usare con grandissimo piacere, soprattutto in accoppiamento con i Suunto Plus dedicati.

Quali consiglio in questo caso? Beh, Race Nutrition visto prima, è un buon compagno di allenamento se i km si fanno molti, ma anche Climb, che si innesca automaticamente ad ogni salita intrapresa, evidenziando il numero della salita, il grado di pendenza attuale, i metri di ascesa e la VAM (velocità verticale espressa in metri / ora), è utilissimo sia nei brevi allenamenti sia nei giri lunghi.

Se siete i fortunati possessori di un misuratore di potenza, potete invece sbizzarrirvi: Peak Power, Sprint, FTP Test, su tutte.

E SE PRATICHI ALTRI SPORT?

Race ti offre una serie praticamente infinita di sport: dal mermaiding al salto della corda, dallo snorkeling (con profondimetro con precisione di 10cm in 10cm) al parapendio (anche in questo caso, con Suunto Plus dedicato, Variometer), dal SUP all’immancabile Padel.

Poi ci sono nuovi Suunto Plus usciti di recente che, davvero, ti aiutano anche in palestra (Gym timer) o che so…con il conteggio quando giochi a tennis o a freccette. Battuta? No! Dai un’occhiata qui sotto.

Se sei completamente all’asciutto del mondo Suunto Plus, ti ricordo che sono app gratuite, scaricabili dal Suunto App Store direttamente sul tuo orologio e, per poterle utilizzare, dovrei preventivamente scendere nel menù opzioni della schermata di avvio e selezionarla dall’omonimo menù.

Una volta avviata l’attività, vedrai la Suunto App selezionata, realizzarsi semplicemente in una schermata in più rispetto a quelle della modalità sportiva prescelta.


BENVENUTA CORONA: COME CAMBIA L’INTERFACCIA?

Prima di vedere dal vivo l’orologio, l’ho visto in in foto. Ho odiato quella rotella a prima vista, senza nemmeno un perché, senza averla provata. E sbagliavo. La rotella è diventa presto corona, spiegandomi lei stessa il motivo della scelta fatta da Suunto.

Tutti gli orologi touch di Suunto usciti sinora (7 escluso), hanno avuto 3 tasti. Race non fa differenza, ma la corona offre possibilità che non avevo immaginato. Innanzi tutto, la rotazione della stessa libera i tasti alto e basso dallo scorrimento nelle rispettive direzioni, lasciando carta bianca per nuove implementazioni all’interazione con l’orologio. Quindi troviamo:

NELLA WATCHFACE

  • TASTO ALTO – breve pressione: accesso diretto all’ultima modalità sportiva utilizzata
  • TASTO ALTO -lunga pressione: accesso a una scorciatoia. Torcia, sveglia, timer, DND, accesso alle notifiche, alla mappa o ai comandi multimediali.
  • TASTO BASSO – breve pressione: accesso al pannello di controllo
  • TASTO BASSO – lunga pressione: accesso a una scorciatoia (le stesse del tasto sopra)
  • TASTO CENTRALE – breve pressione: accesso a un widget
  • TASTO CENTRALE – lunga pressione: accesso alle impostazioni

FUORI DALLA WATCHFACE

Tutto è comandato dalla corona: ci si muove all’interno della struttura del menù ruotando per salire o scendere e premendola per confermare.

Nonostante tenendola premuta si realizzi ancora la funzione back (indietro), vi è ora il tasto basso a svolgere questo ruolo. Se è vero che questa nuova configurazione tasti, di primo acchito, spiazza il cliente abituale, questo è senza dubbio un passo in avanti di Suunto o meglio, un passo nella direzione delle tante richieste in tal senso: senza cedere al quarto bottone, che avrebbe rovinato lo stile dell’orologio, ora vi è un tasto dedicato per la funzione back ed è assolutamente super comodo!

La trovo una soluzione così indovinata che spero che anche i futuri orologi adottino questa soluzione.

Come già accennato, la corona agisce anche da zoom IN e OUT mentre si è in modalità mappa o nel controllo del volume.


HRV E NUOVI WIDGET

HRV (VARIABILITÀ DELLA FREQUENZA CARDIACA)

Metrica di gran moda in questi mesi, la variabilità della frequenza cardiaca, misurata durante la notte, calcola il tempo che trascorre fra due battiti e misura il nostro livello di stress.

Non c’è un numero universale per definire un HRV buono e uno cattivo, è un parametro che varia da persona a persona, in funzione di molte variabili.

Si può affermare che un HVR basso è sintomo di uno stress psicofisico basso e un HVR alto definisce invece un organismo rilassato e in recupero. Ma…basso o alto rispetto a cosa?

Rispetto alla propria baseline. Una volta indossato Race, l’orologio si prende 14 notti per misurare l’HRV e definire il proprio intervallo di normalità.

Nelle misurazioni successive l’orologio paragonerà quindi il valore rilevato nel corso della notte precedente e il valore medio calcolato sui 7gg precedenti, definendo quindi la vostra HRV all’interno di un range e il vostro stato di recupero.

Da provare: io ho trovato grande riscontro fra quanto mostrava l’HVR e il mio stato di recupero percepito.

WIDGET RECUPERO ALLENAMENTO, PROGRESSI, ALLENAMENTO

Tre widget per tenere sempre monitorati i vostri parametri di allenamento e recupero da esso.

Il primo mostra il recupero dal vostro allenamento tramite il Training Stress Balance. Il TBS definisce il carico di lavoro. Confronta il tuo allenamento di lungo termine (CTL) con quello di breve termine (ATL) per mostrare il livello di adattamento al carico di lavoro.

Il secondo mostra i vostri progressi, il livello di fitness, tramite il CTL (Chronic Training Load), descrivendo il carico di allenamento nel lungo termine.

Il terzo, Training Stress Score (TSS), indica il grado di difficoltà di una particolare attività, basandosi sull’intensità e sulla durata della stessa.

Tutti e tre i valori dei widget sono sincronizzati con Suunto App, dalla quale poterli monitorare nella sezione Training Zone e tengono ovviamente conto dell’utilizzo eventuale di più orologi.


MONITORAGGIO FASI SONNO

Questa suona molto Smartwatch, eh? Non è importante quanto tu sia uno sportivo hard core, il monitoraggio del sonno è diventata un dato di forte interesse. Un sonno di qualità consente un recupero ottimale e di conseguenza predispone ad affrontare gli allenamenti col giusto piglio.

Funzione, anche questa, molto richiesta, ecco quindi implementato il monitoraggio delle fasi. Al nostro risveglio l’orologio ci notificherà, oltre ai consueti valori di frequenza minima/media, ora di addormentamento, risveglio, etc, anche:

  • Sonno profondo
  • Sonno essenziale
  • Sonno REM
  • Tempo di veglia
  • HRV rilevato

RILEVAMENTO PISOLINO

Se davvero siete ossessionati dal monitorare DAVVERO tutto il vostro riposo, eccovi accontentati. Se dopo pranzo siete soliti coricarvi un’oretta, al vostro risveglio l’orologio vi notificherà il pisolino e la sua durata, tenendone conto nel riepilogo del sonno giornaliero e ovviamente anche nella corrispondente sezione di Suunto App.

Al contrario, se attivata, la notifica anti sedentarietà vi ricorderà che siete seduti da più di 2 ore e forse è arrivata l’ora di sciogliere le gambe.

E se avete paura di non svegliarvi dal pisolino, sappi che Race può configurare più di una sveglia. Finalmente!


FIND MY PHONE

Un altro occhio strizzato al mondo smartwatch. Non dite che a voi non capita di perdere il cellulare. Siete a casa, sapete che è lì, da qualche parte: sulla mensola, no sotto il cuscino del divano, no l’ha preso la bambina…e così via.

Con questa funzione vi guadagnate l’autonomia: anzichè farvi chiamare al cellulare da vostra moglie, risveglia il Race, tasto basso per entrare nel pannello di controllo e tap su Trova il mio telefono. Mica essenziale, ma molto comodo.

AUTONOMIA E TEMPI DI RICARICA

Paura dell’amoled eh? 😂
Rilassatevi. Come ho detto più sopra, dimenticatevi dell’autonomia di 24/36 ore di Suunto 7. Il sistema operativo Suunto è ben più efficiente di quello wearOS e gli schermi amoled di oggi sono meno energivori di quelli di qualche anno fa.

AUTONOMIA IN WATCHMODE

L’autonomia in modalità watchmode (orologio) è di 10-12gg veri. Io la raggiungo con tutto attivo, ovvero notifiche, monitoraggio risorse, monitor cardiaco 24×7, saturimetro, HVR e tutto quanto propone l’orologio di default.

A conti fatti, l’orologio perde quindi circa il 9-10% al giorno, senza allenarvi. Non è il Vertical, è chiaro, ma garantisco che in tanti mesi di utilizzo non ho mai avuto l’ansia da fine batteria. Ce n’è sempre a sufficienza per fare qualsiasi cosa vogliate, anche perchè l’orologio vi notificherà se il livello della batteria scende sotto i livelli di guardia.

AUTONOMIA IN ATTIVITÀ

E se in quei 10-12 giorni, come vi auguro, vi allenate? Race, durante l’attività outdoor (quindi con GNSS attivo) perde circa il 2,5% l’ora. Se svolgerete invece un’attività indoor come potrebbe essere palestra o tapis roulant, circa l’1,5% l’ora.

Se durante l’attività visualizzerete la mappa, il consumo sarà sensibilmente maggiore, ma nulla che debba realmente preoccuparvi. Potrete completare serenamente il 99% delle ultra che avete in testa, visualizzando costantemente mappa.

TEMPI DI RICARICA

Anche su questo argomento, Race mostra da vicino la sua parentela con Vertical. I tempi di ricarica sono sovrapponibili.

Se vi ridurrete a caricare Race dallo 0%, in 10′ avrete la batteria al 19%, in 20′ la avrete al 35%, in 30′ la avrete al 50%. In 1h arriverete a quasi il 90% di carica e per il 100% dovrete pazientare ancora un po’.


RISPETTO ALLA CONCORRENZA

Raramente su questo sito avete letto confronti con la concorrenza. Il motivo è semplice: esattamente come non c’è un paio di scarpe, un cellulare, un’auto perfetta per tutti, a maggior ragione non esiste l’orologio perfetto, che vada bene per qualunque sportivo (o non sportivo), visto che oltre all’oggetto in sè, è sempre da valutare la controparte complementare: Suunto App.

Questa volta il confronto lo faccio perchè è innegabile che nella scelta di qualsiasi cosa compriamo, la componente prezzo non è un fattore secondario ma anzi, determinante. E lo è tanto più è ampia la forbice di prezzo fra due prodotti.

Il concorrente più accreditato si chiama Garmin Epix, che è poi è un Fenix con lo schermo Amoled. Suunto Race, in fin dei conti, che cos’è? Questo, un Vertical con lo schermo amoled.

Vediamoli a confronto:

SUUNTO RACEGARMIN EPIX Pro
SISTEMA OPERATIVOProprietarioProprietario
CASSA49mm51mm
MATERIALE CASSATitanioPolimeri fibrorinforzati con fondello in acciaio
SPESSORE13,6mm14,9mm
CINTURINO22mm quick release26mm quick release
DISPLAY1,43” AMOLED – ZAFFIRO1,40″ AMOLED – ZAFFIRO
RICARICA SOLARE?NONO
RISOLUZIONE466 x 466 454×454
PESO69 gr.98 gr. 😳
AUTONOMIA40h in Dual Band38h in Dual Band
TECNOLOGIA GNSSDual Band, con ricezione di tutti i sistemi satellitari
AUTONOMIA in watch mode12gg11gg
MEMORIA32GB (16GB per Race Steel)
MAPPEMappe cartografiche offline
CONNETTIVITÀWiFi, bluetooth, NFCWiFi, bluetooth, NFC e Ant+
INTERAZIONE3 pulsanti (dei quali uno a corona)5 pulsanti
MONITORAGGIO RISORSE UMANESensore cardiaco al polso 24×7, saturimetro, HRV, monitoraggio sonno
LETTORE MULTIMEDIALESI, streaming da cellulareSI, streaming da cellulare o offline
PREZZO549€1.149€

Come ogni appassionato sa, Epix è offerto da Garmin in molte versioni. Quella che ho preso in considerazione nel confronto qui sopra è quella che più si avvicina a Race, l’unica con schermo grande almeno 1,4″.

Certo Garmin offre davvero mille funzioni più o meno utili e futili fra le quali perdersi, ma stiamo parlando di un prezzo di oltre il doppio a parità di materiali. Beh, più o meno. Race è costruito in Cina e questo ovviamente mi dispiace, ma la qualità costruttiva è quella solita, almeno pari a quella del Vertical, made in Finland. Made in Cinland, l’ho chiamata.

Tra l’altro, Race è offerto anche in versione acciaio, leggermente più pesante e con 16gb di memoria anzichè 32gb, a 449 €. Se avete paura che 16gb siano pochi, tenete in considerazione che la Lombardia occupa 500mb. Fate due conti.


QUINDI, VERICAL O RACE?

Poniamo il caso che tu debba scegliere fra i due orologi e che non ti importi che Race costi 150€ in meno di Vertical nella versione acciaio (449€ contro 599€) e 250€ in meno nella versione titanio (549€ contro i 799€).

Non c’è una risposta univoca alla domanda che ho posto sopra: è semplicemente una questione di preferenze personali.

Ogni tecnologia ha i propri pro e contro, sta a te dare un peso specifico a ogni elemento presente sul piatto della bilancia e attendere di vedere dove questo penderà. Possiamo molto generalmente dire che…

VERTICAL, SE…

Se sei uno sportivo che pratica attività prevalentemente all’aria aperta. Se prediligi l’autonomia a ogni altro fattore, Vertical è la scelta perfetta per te, soprattutto nella versione solare. Dalle 60 alle 85 ore di autonomia in modalità Performance Dual Band, e un mese di batteria se utilizzato in modalità orologio, consentono di vivere sonno tranquilli dal punto di vista della necessità di ricarica, scendendo a un compromesso in termini di visibilità al chiuso o con scarsa illuminazione.

RACE, SE…

Se sei uno sportivo a tutto tondo, non sei un malato dell’autonomia infinita e per avere al polso un orologio con uno schermo definito, nitido e dai colori brillanti, scendi a compromessi con un’autonomia che è in ogni caso importante. I 12gg promessi in modalità orologio sono (con mio grande stupore, devo ammettere) veritieri (a seconde dall’utilizzo, è chiaro) e anche durante l’attività siamo a livelli impensabili solo fino a qualche anno fa. L’efficienza del SOC si realizza in 40h di autonomia in modalità Performance Dual Band (la stessa, identica, di Vertical).


Per quanto mi riguarda, io mi trovo esattamente a metà: le mie intestina sono ancora in subbuglio dopo diversi mesi di utilizzo. Dopo essersi abituati all’efficienza pazzesca di Vertical, scendere a compromessi, seppur ragionevolissimi, per godere di uno schermo che aimè, è fantastico, non è facile.

É pur vero che ad oggi parliamo di 40-60-80 ore di attività come se fossero noccioline, ma quante volte, in un anno, facciamo davvero attività extra lunghe?

D’altro canto, al di là di quanto tempo impiega un orologio per passare dal 100% a zero durante l’attività, è libidinoso essere consapevoli che possiamo anche non allenarci, non fare alcun tipo di attività e dimenticarci del caricabatterie per settimane.

Ma è anche vero che un conto era ricaricare l’orologio ogni giorno, come succedeva su Suunto 7, un altro è ricaricarlo ogni 10-12 giorni.

Quindi torno a dire: quanto vale, per te che leggi, uno schermo meraviglioso come quello di Race e quanto invece vale, un’autonomia che rasenta il superfluo, come nel caso Vertical?

Ognuno risponda per sè e decida se e come investire i propri soldi in uno fra questi due meravigliosi orologi di una Suunto che, per la seconda volta nel 2023, stupisce con effetti speciali.


PHOTOGALLERY


5 PRO E 5 CONTRO

PROCONTRO
Schermo brillante, definito e luminosoImpossibilità di spegnere lo schermo durante l’attività
Nuova interazione, tasto back, scorciatoie, find my phoneImpossibiltà di attivare il touch durante l’attività
Autonomia (nonostante l’amoled)Made in China
Widget dedicati ad HRV, allenamento e fasi del sonnoNuovo packaging, inutilmente complicato
GPS e OHR molto precisiNessun riferimento alla sostenibilità del prodotto

DISPONIBILITÀ E PREZZI

Race sarà ordinabile da lunedì 17 Ottobre, almeno nella sua variante acciaio. Per la versione titanium sarà necessario aspettare qualche giorno in più.


COSA CI ATTENDE IN FUTURO

Un ultima cosa: per te che hai al polso Vertical e per tutti coloro che un anno fa hanno comprato 9 Peak Pro. Non abbiate timore di essere dimenticati, lo ripeto, Race affianca l’offerta Suunto, non la sostituisce.

Durante l’autunno, sia Vertical che 9 Peak Pro riceveranno un importante update. Sul cosa conterrà, vi chiedo di usare un po’ di fantasia, ma una cosa si può già dire: entrambi gli orologi suindicati avvranno in monitoraggio dell’HRV, come ufficialmente affermato da Suunto stessa.

Portate ancora un po’ di pazienza, sarà ripagata.

Grazie per il tuo tempo !
Saketo Nemo


Suunto Vertical – THE BOSS IS BACK

Suunto si é fatta attendere, ma se questo è il risultato, ne é valsa la pena. Dalla Finlandia, è in arrivo l’orologio che fra pochi minuti vorrete avere al polso.


IL “SUUNTONE” CHE TUTTI STAVAMO ASPETTANDO

Vuoi un consiglio? Se hai fretta, torna più tardi. La scoperta di questo orologio richiede tempo. Fatti un caffè, mettiti seduto e goditi questo slow unboxing: cercherò di trasmetterti la stessa passione che ci ho messo io, nel corso di mesi di testing, svelandoti tutto quello che c’è da sapere, oltre i numeri che puoi trovare su altri siti.

Solo sette mesi fa era stata la volta di 9 Peak Pro: quasi lo stesso vestito del 9 Peak, un concentrato di novità al suo interno. Fra le tante, nuova interfaccia grafica, nuova CPU, Chip GNSS Sony di ultima generazione. Un orologio straordinario, lo sostengo anche oggi che sono qui a parlarvi di Vertical, ma non adatto agli amanti dell’orologio a da 49mm, cioè a tutti coloro che chiedevano un sostituto, nelle dimensioni, del 9 baro.

La nuova proprietà non si è fatta attendere per molto tempo: d’altra parte, una volta acquisita Suunto, era logico cercasse di bussare al parco clientela di altre aziende, composte principalmente da Coros, Garmin e Polar. Per farlo era necessario concepire un orologio capace di smuovere gli animi, cercando di eliminare o minimizzare i propri punti deboli e massimizzare i propri punti di forza. 

Ve lo immaginate il nuovo CEO, nell’HQ Suunto, domandare ai propri collaboratori e analisti di mercato, seduti ad un tavolo per discutere del futuro dell’azienda: “Oggi, chi compra dalla concorrenza, perchè lo fa? Perchè non sceglie invece Suunto?

Provo a rispondere io, basandomi su un mix di feedback degli utenti e su quello che è la mia percezione.


Beh, un primo motivo è rappresentato dalla grandezza dello schermo. Con 9 Peak e 9 Peak Pro in molti si sono lamentati di un display da 1,2″ che non rispettava i propri desideri e/o diottrie, seppur nel secondo caso, la leggibilità sia nettamente migliorata con 9 Peak Pro.


Un secondo motivo può essere rappresentato dalla mappe cartografiche. Suunto, smartwatch a parte, ha sempre sposato l’approccio breadcrumb: ovvero il crearsi un itinerario su Suunto App per poi seguirlo fedelmente: una linea tratteggiata (tu) che segue pedissequamente quella continua (la traccia).


Un terzo motivo potrebbe riguardare la tecnologia solare. Indubbiamente interessante e di tendenza, ricordiamolo, serve per estendere l’autonomia in condizione di grande illuminazione, all’aperto.


Aggiungo un quarto motivo, per gli sportivi più esigenti e tecnici: un chip GNSS dual band, che consente la massima precisione in particolari situazioni ambientali.


Tutte cose che i modelli più costosi di Garmin e Coros (solare a parte) avevano in esclusiva. Finora.

Fino ad oggi Suunto ha risposto con orologi dal design raffinato, robusti, dal software affidabile, dalla grande autonomia e semplici da usare, con una Suunto App che, come ho già scritto, con gli anni è passata dall’essere criticata dai propri clienti ad essere invidiata dei clienti di altri brand.

Torniamo per un attimo a quella riunione immaginaria nell’HQ Suunto, quando probabilmente è arrivato il momento in cui si sono fatti una seconda domanda: ” Siamo in grado di sfidare la concorrenza, creando un orologio con uno schermo più grande, mappe cartografiche, tecnologia solare, GNSS Dual Band, incrementando ancor più l’autonomia? “.  Pochi mesi dopo: ecco il Vertical.


PERCHÉ VERTICAL? 🤔

Suunto Vertical, non Suunto 9 G2, 10, Suunto X, etc. Cosa c’è dietro questa scelta? Probabilmente la voglia di tagliare col passato, di segnare un nuovo corso, di dare un segnale netto alla clientela, strutturando la gamma in maniera differente. I futuri orologi immagino daranno ulteriori indicazioni in questo senso. Avrebbe poco senso tornare alla “vecchia” numerazione dopo aver fatto esordire un nome, fra l’altro così pregno di significato.

Il significato, appunto: cosa ti ricorda Vertical? Di primo acchito a me ha fatto sovvenire l’Ambit 3 Vertical, non l’orologio meglio riuscito di casa Suunto, con cui fortunatamente le similitudini si fermano qui. Vertical richiama anche alla memoria la celebre Suunto WVW, ovvero la World Vertical Week, la settimana in cui tutti gli utenti Suunto, quest’anno tenutasi dal 27 di febbraio al 5 marzo, si sfidano a colpi di metri di dislivello, gareggiando ognuno per la propria nazione.

Soprattutto, però, Vertical immagino voglia fare da indizio a quale destinazione d’uso dovrebbe avere l’orologio, ovvero il mondo adventure-outdoor oriented.
Se sei uno che macina parecchi chilometri, di sviluppo ma anche di dislivello, probabilmente è un orologio che dovresti prendere seriamente in considerazione.

Due le versioni prenotabili da oggi e in spedizione dal 16 maggio: Vertical Black steel e Vertical Solar Titanium gray. Autoesplicative al massimo, differiscono fra loro per materiali utilizzati e presenza o meno della ricarica solare (e nient’altro).

Si, duecento € in più per il titanio e la ricarica solare, ne varrà la pena? La risposta la sai soltanto tu, io ti darò solo qualche elemento in più per fare una scelta maggiormente consapevole. Ok, scendiamo nel dettaglio.



CARATTERISTICHE TECNICHE E FISICHE, IN BREVE

Cassa da 49mm

Nuovo schermo MIP da 1,4″, risoluzione 280×280 pixel, protezione in zaffiro (anche non solare).

Spessore: 13,6mm.

Peso 74gr. per la versione Titanium(56gr. la sola cassa), 86gr. per la versione Steel (69gr., la sola cassa).

Capacità di archiviazione di 32 GB.

Connettività Wi-Fi e Bluetooth.

Chip GNSS Dual Band.

Barometro con profondimetro (fino a 10m, con di 10cm in 10cm).

Monitoraggio del sonno, risorse cardiache 24×7, saturimetro.

Strava Live Segment (disponibile molto presto)

Cinturini intercambiabili da 22mm “quick release.

Specifiche complete sul sito ufficiale.


UNO SCHERMO PER DOMARLE” (LE MAPPE)

Vertical porta al debutto un nuovo schermo, molto ben contrastato, 1,4″ di diagonale (Suunto 9 Baro, lo sportwatch più grande fino ad ora in gamma misura 1,34″), ad alta risoluzione (280×280). Scontato dire che è protetto da uno strato in zaffiro, così come accaduto su tutta la gamma 9 (ad eccezione del 9 no baro), da oggi l’ex ammiraglia Suunto.

Il risultato è uno schermo più brillante dei precedenti modelli, con colori più accesi. Non vi aspettate la saturazione dell’amoled di Suunto 7, è pur sempre uno schermo che deve dare il massimo nel suo utilizzo all’esterno, sotto la luce del sole e, contrariamente a quanto avviene con lo smartwatch di casa Suunto, se il Vertical dura un’infinità è anche merito della tecnologia di questi schermi.

Ho sempre ritenuto le mappe una sorta di capriccio. Mi sono sempre identificato nell’approccio Suunto, con navigazione breadcrumb, meravigliosamente binario: come probabilmente il 99% di voi, la gran parte delle volte corro nei pressi di casa mia, dove evidentemente non mi serve navigazione. Utilizzo la navigazione quando sono in luoghi di montagna magari vicini a me, ma sconosciuti, oppure in ferie. In questi casi, pianifico l’itinerario e seguo scrupolosamente la breadcrumb. Perchè dovrei uscire dal seminato? C’è un intoppo? Tiro fuori l’app, cerco una via alternativa e la carico “al volo” sull’orologio. Certo, serve avere il telefono con sè e che lo smartphone sia servito dalla connessione dati.

Una cosa è però certa: per poterne godere, serve spazio. Ecco perchè uno “schermone” da 1,4″. Utili o no, lo ammetto, le mappe sono un piacere da vedere e usare e si, lo ammetto, è veramente molto comodo averle a bordo. 😍

L’interfaccia grafica che ha esordito su 9 Peak Pro, che da oggi è ufficialmente il fratellino più piccolo di Vertical, è stata ovviamente ereditata anche da Vertical. Cosa significa questo? Che se su 9 Peak Pro, grazie al font “grassetto” vedevamo i campi dati grandi quanto sul 9 baro, su Vertical li vedremo ovviamente ancor più grandi: è un piacere per gli occhi.


MAPPE CARTOGRAFICHE

Porrò fine alla tua agonia e approfondiamo finalmente ciò di cui più ti interessa leggere: le mappe cartografiche.

Ho un’ottima notizia per te: l’implementazione mappe di Suunto è bellissima. Come dicevo in principio, Suunto si è fatta attendere, ma anche su questo fronte arriva sul mercato col proprio stile: mappe semplici da usare, decisamente user friendly e non guasta affatto, gratuite. Vediamo come funzionano, partendo dalle basi.

SCARICARE UNA MAPPA

Vertical viene consegnato senza alcuna mappa precaricata, con 32 GB a disposizione. Se volete saturarli scaricando mezzo mondo, nessun problema, se volete mantenere l’orologio più “leggero”, sappiate che le mappe sono scaricabili in relativamente poco tempo. Necessitate solo di una connessione Wi-Fi a cui collegarvi (anche l’hotspot del cellulare va benissimo) e una presa usb a cui collegare il caricatore dell’orologio. Vertical necessita infatti di essere sotto carica per poter procedere al download delle mappe tramite Suunto App.

Un esempio? prendiamo la Lombardia: scaricarla occuperà poco più di mezzo GB del vostro Vertical. Come si fa? Tanto banale quanto bello da fare.

Primo passo: connettersi alla rete Wi-Fi attraverso la Suunto App: menù orologio, in alto a destra scegliere Reti wireless, Aggiungi una rete, senza dimenticarti di mettere l’orologio sul caricabatterie, vicino al router wireless.

Selezioni la rete che ti interessa, inserisci la password et voilà, Vertical è collegato al Wi-Fi.

A questo punto, tappa sulla scheda Mappa, premi il tasto + e scaricare la/le mappa/e che ti interessano. L’app mostra prima la mappa della regione / nazione più vicina a dove ti trovi, nel mio caso la Lombardia.

Selezionala e premi sull’apposito pulsante azzurro per scaricare la mappa sull’orologio.

Pochi secondi dopo, l’orologio ti avviserà di aver iniziato il download della mappa. Il processo sarà tanto lungo quanto la grandezza della mappa. Per farti un’idea, il download della Lombardia, nel mio caso, ha impiegato circa 30′.

Nel caso ti servissero più regioni contemporaneamente presenti su Vertical, vuoi perchè abiti su un confine, per lavoro o semplicemente perchè vi va, potete ovviamente scaricarle: basta selezionarle come descritto sopra e lasciare lavorare l’orologio. Il consiglio personale è quello di scaricare solo le mappe necessarie: occupare inutilmente spazio su un qualsiasi dispositivo di memorizzazione non è mai una scelta che porta vantaggi.

INTERAGIRE CON LA MAPPA

Ve l’ho già detto, l’implementazione di Suunto è davvero ben fatta. Una volta scaricata la mappa e avviata l’attività (se volete provarla fuori dall’attività è comunque disponibile la funzione Mappa, come prima opzione del menù accessibile tramite il tasto inferiore), la troverete semplicemente precaricata. La possibile interazione:

  • Pulsante superiore: pressione breve: Zoom IN, pressione lunga: Zoom OUT.
  • Pulsante centrale: pressione breve: passaggio a schermata successiva, pressione lunga: accesso alla funzione che permette di spostarti manualmente sulla mappa nei 4 punti cardinali.
  • Pulsante inferiore: accesso al menù di Opzioni Navigazione, per cambiare stile mappa (sono tre a disposizione), vedere la vostra posizione in termini di LAT e LONG, selezionare un PDI, un itinerario ed altre funzioni ancora.

NOTA BENE: spostarsi sulla mappa può essere fatto semplicemente tramite touch, sempre attivo nella modalità batteria Performance, o attivabile dall’apposito menù nella modalità batteria personalizzata.

Come si evince facilmente dalle foto, le mappe sono di derivazione Openstreetmap (anche migliorabili da te, giova sempre ricordarlo), complete di curve di livello e ovviamente a colori. É il primo rilascio da parte di Suunto e credo vedremo ulteriori miglioramenti con i prossimi update.

Meraviglioso è poi fermarsi all’aperto e guardare la mappa. Se durante lo Zoom IN e lo Zoom OUT (con scala da 25, 50, 100, 200 e 500m) si può notare la fluidità di azione di Vertical, è ruotando su se stessi e affidandosi alla bussola che si può notare la velocità di reazione con cui l’orologio segue il nostro movimento. Provate a farlo con un orologio della concorrenza.

Che altro c’è da dire? Ah si, il consumo. Confesso, ero veramente preoccupato, da amante della breadcrumb, che la navigazione su mappa potesse abbattere l’ottima autonomia di questo orologio. Sebbene dipenda ovviamente da molti fattori, potrete tranquillamente affrontare delle Ultra trail visualizzando il 100% del tempo la mappa. L’autonomia non sarà mai un problema. Nelle proiezioni dei miei test più lunghi, 1h di mappa sempre attiva consumerà solo il 2% in modalità Performance.


LA TECNOLOGIA SOLARE: VALE 200 € IN PIÙ?

Domanda spinosa. Ad oggi non esista tecnologia che consenta di dimenticarsi del cavo di ricarica, o almeno non su questo tipo di orologi. L’energia fornita dal sole consente di supportare la carica dell’orologio, consentendogli di scaricarsi in maniera più lenta. C’è un però, ed è un buon però.

Il testing degli orologi avviene durante molti mesi, in qualsiasi condizione atmosferica. Gli strumenti di analisi che abbiamo a disposizione riescono ad estrapolare dati in maniera molto precisa, fra i quali anche l’andamento del consumo della batteria.

Proprio durante queste analisi è emerso che l’orologio, in condizioni di particolare luminosità, (mi è successo ad esempio durante un’uscita di scialpinismo, in pieno sole), in determinati momenti riesce a immagazzinare più energia di quanta ne consumi, ovvero a ricaricarsi. Si trattava di un’ attività GPS, nella quale il consumo è ovviamente elevato se paragonato a quello dell’orologio mentre è in modalità ora.

Ho quindi provato ad esporre Vertical in quest’ultima modalità sul tavolo del giardino di casa, in pieno sole per alcune ore e (non più) con grande sorpresa, ho visto la percentuale batteria crescere.

Com’è possibile? É possibile. L’apporto del pannello solare è minimo, ma in condizioni ideali, grazie all’irrisorio consumo offerto da SOC dall’elevatissima efficienza, può accadere.

Ha senso caricare l’orologio in questo modo? NO, è qualcosa fine a sè stessa, che si fa a mero titolo sperimentale, ma è indubbiamente un piacere, tecnologicamente parlando, vedere in che direzione stiamo andando.

Fintanto però che l’orologio dovrà essere tolto dal polso ed esposto alla luce diretta per caricarsi, obbligandoci a possedere un cavo di ricarica, non possiamo considerarlo un vero game changer. In questa stagione però non è assolutamente raro che sul Vertical solare io veda la stessa percentuale batteria dalla mattina alla sera (salvo attività).

Poniamo un caso assurdo? Se uno lasciasse il Vertical solare su un comodino sufficientemente irradiato dal sole e lo usasse solo per allenarsi, non dovrebbe mai caricare l’orologio. Ha senso usarlo così? Personalmente, no. Ma se uno volesse, è confortato dall’avere questa possibilità.

Prima di parlare di autonomia, in senso più generale, spero tu ti sia chiarito meglio le idee rispetto alla domanda di questo capitolo. Quindi, vale 200 € in più? Valuta tu, considerando anche materiali e peso: come scritto in premessa, Solare e non solare significano anche, rispettivamente, titanio e 74gr., contro acciaio e 86gr.

É facile prevedere che la versione titanio-solare sarà la più ambita. Se sei un nerd incallito, se sei un amante di quella tecnologia, se a livello cromatico si confà maggiormente ai tuoi gusti, se cerchi il massimo della leggerezza, la scelta è fatta. É però vero che dal punto di vista di chi scrive, 600 € per un Vertical, rinunciando al solare e accettando di vestire qualche gr. in più, sono un affare clamoroso.

Ok, passiamo all’autonomia. Solare o non solare, Vertical sta per strabiliarti.


MODALITÀ BATTERIA E AUTONOMIA

Te lo dico subito, così mi tolgo il pensiero: Vertical è il nuovo punto di riferimento della categoria. Difficile confrontare con la concorrenza ogni casistica d’uso possibile, ogni esatta configurazione, ma mediamente parlando, sei di fronte all’orologio che con la migliore autonomia GNSS sul mercato.

Vertical, come tutti i Suunto più recenti, utilizza 4 modalità batteria predefinite, anche modificabile durante l’attività.

Raccolta la mandibola da terra, passo a quest’altro spiegone. Prima di tutto due cose che mi preme precisare, secondo me due armi affilatissime di Vertical.

LA PRIMA: la vedete, in elenco, la modalità Resistenza? Ecco, single band, fix 1 secondo, tutti i sistemi satellitari attivi: è esattamente la modalità Performance di 9 Peak Pro, un orologio del quale si apprezza particolarmente la bontà della traccia. La differenza è che se con il 9 Peak Pro possiamo contare su 40 ore di autonomia, su Vertical le ore diventano 90 (fino a 140 ore per la versione solare). Da oltre 3 giorni e mezzo a quasi 6 per il Vertical solare.

LA SECONDA: scendete di una riga, modalità Ultra: continuiamo il parallelo con 9 Peak Pro: single band, fix a 1 secondo, tutti i sistemi satellitari attivi, ma in questo caso il chip GNSS si disattiva per 0,5 secondi ogni secondo. Chiamata Resistenza su 9 Peak Pro, qui si chiama Ultra. Se un domani avrete la fortuna di avere un Vertical al polso, vi invito a provarla: quanto a precisione scende a ben pochi compromessi quanto a qualità della traccia. Con un’autonomia da 140 a 280 ore, potete tranquillamente fare il Tor des Geants da ultimo senza MAI caricare l’orologio. Incredibile, vero?

Assolutamente non la mia preferita, ma prima di passare a Performance (che lascio volutamente per ultima), diamo un’occhiata anche a Tour, una modalità pensata principalmente per le spedizioni estreme, dove le velocità di spostamento sono molto molto basse. Su Vertical, il tempo di campionamento di un punto GNSS scende a 105 secondi, che si traducono in un’autonomia di 500 ore per il Vertical non solare e in un’autonomia idealmente infinita per la versione solare.

Per completezza, a queste 4 modalità, come già sa chi utilizza un Suunto, si aggiunge una quinta modalità personalizzata, con la quale cucirsi addosso l’autonomia sulla base delle proprie necessità. É quindi possibile, ad esempio, spegnere lo schermo in modalità Performance ed Endurance (si riattiva ad ogni autolap o premendo un tasto e si disattiva dopo pochi secondi), attivare la retroilluminazione, il touch sulla mappe, la retroilluminazione e così via.

Per i più tecnici, come per 9 Peak Pro, su Vertical non c’è traccia della tecnologia Fused Track, superata dalla possibilità di tenere il chip GNSS in ricezione, ogni secondo.

Dulcis in fundo, la modalità Performance, il capolavoro di precisione di Vertical: da 60 a 85 ore di autonomia, straordinario anche in questo dato, tutti i sistemi GNSS attivi, fix a 1 secondo e GNSS Dual Band.


GNSS DUAL BAND: MA CHE SIGNIFICA?

PRECISIONE GPS

Prima un brevissimo inciso per non rischiare di perderci con le sigle:
GNSS equivale Ovvero Global Navigation Satellite System. É ciò che normalmente chiamiamo GPS e identifica la tecnologia con quella dei satelliti in orbita attorno alla terra forniscono una posizione attraverso delle coordinate (latitudine, longitudine, altitudine).

Fanno parte del GNSS, diversi set di satelliti: il GPS (Global Positioning System), statunitense, il GLONASS russo, GALILEO, europeo e ultimo in ordine di comparsa nei cieli, il BEIDOU cinese.

Qualche giorno fa, mentre i leaks di Vertical si moltiplicavano, ha fatto clamore un articolo del famoso recensore the5krunner, il quale ha scritto di un misterioso orologio che ha ottenuto il miglior punteggio in termini di precisione GNSS, con grande margine. Indovinate qual era lo sportwatch in questione. Indovinato.

Suunto è da tempo abituata a fornire dispositivi GNSS con un alto grado di precisione. Ci sarà la giornata buona e la giornata meno buona, ma si può affermare con sicurezza che il tracking è davvero preciso e con 9 Peak Pro erano già stati raggiunti dei risultati veramente notevoli.

Vertical non vuole però essere da meno e per l’ennesima volta, anche in questo caso, l’attesa è valsa la pena. Ci sono già orologi dual band sul mercato, ma l’implementazione Suunto sembra aver dato i risultati migliori.

Dual Band, dicevamo: credo vi sia noto che uno dei problemi peggiori per la tecnologia di posizionamento satellitare è il “rimbalzo” del segnale su ostacoli attorno a te, ad esempio edifici, soprattutto se molto alti. Fino ad oggi gli orologi Suunto hanno funzionato esclusivamente con GNSS con Banda L1 (9 Peak Pro incluso), Vertical porta al debutto un chip GNSS che supporta anche la banda L5. Spiegato in un’immagine:

A sinistra, Singla Band (o Frequency) L1, a destra Dual Band L1/L5

COSA CAMBIA CON SUUNTO VERTICAL?

Che sia un ostico percorso urbano, numerosi giri al parco vicino a casa vostra o un sentiero in un bosco fitto, la modalità Performance è sicuramente quella che darà risultati migliori e una traccia più pulita. Molte volte mi sono divertito a prendere leggere deviazioni, magari in prossimità di una fontana o punti mappa a me familiari, per poi rivedere dall’applicazione la bontà della traccia di Vertical.

Fa quasi dispiacere vedere avvicinarsi così velocemente la perfezione. Avere sempre meno margine per avvicinarsi al 100%, equivale a stupirsi sempre meno.


AUTONOMIA IN MODALITÀ OROLOGIO

Anche in questo caso, visto che il Vertical è parente stretto di 9 Peak Pro quanto a efficienza, ma come facilmente intuibile, ha anche una batteria decisamente più capiente, l’autonomia fuori dall’attività è pazzesca.

Non che sia un utilizzo auspicabile, ma in assenza di allenamento GNSS, Vertical ha un’autonomia grandiosa. Anche in questo caso, le configurazioni che si utilizzano possono incidere notevolmente sul risultato finale (pensate ad esempio alle notifiche: ricevere 100 messaggi al giorno o non riceverne, cambia sensibilmente il dato finale), ma in condizioni normali i dati sono incredibili:

  • Modalità orologio, con monitoraggio cardiaco 24/7, 30 giorni per Vertical non solare e fino a 60 giorni per Vertical solare.
  • Modalità orologio, senza monitoraggio cardiaco 24/7, 60 giorni per Vertical non solare e durata infinita per Vertical solare.

TEMPI DI RICARICA

Solare o non solare, abbiamo già detto che salvo utilizzi bizzarri del solare, l’orologio andrà ricaricato. Il caricabatteria è il medesimo di Suunto 9 Peak Pro (e sottolineo quindi che il caricatore di 9 Peak NON è compatibile, anche se apparentemente lo è).

Come mio solito ho fatto alcuni test di ricarica ripetuti nel tempo, in modo da darti un’idea di cosa aspettarti.

Riassumiamola così: Da 0 al 50% in 30′, carica sufficiente per farti fare quasi il giro di tutto il globo terracqueo (cit.).

Scherzi a parte, i tempi di ricarica di Suunto 9 Peak Pro sono distanti, ma come detto più volte, anche la grandezza della batteria è notevolmente maggiore.

Come ogni batteria, si carica tanto più velocemente quanto il livello è basso. Raggiungiamo quindi il 50% in 30′, non basterà invece un’ora per caricarlo al 100%.


UNO SGUARDO ANCHE A…

SENSORE CARDIACO AL POLSO

Croce o delizia, a seconda dell’utilizzatore. Io mi posiziono al centro, ma è ormai noto come la precisione della lettura cardiaca sia fortemente influenzata dalle caratteristiche anatomiche del proprio polso.

Vertical monta l’evoluzione del lettore LifeQ di 9 Peak Pro, al mio polso parecchio preciso. Contro la fisica però non si può nulla, quindi un orologio più pesante e con un profilo più alto potrà, a parità di sensore, andare in crisi prima, in funzione dello sport praticato e delle modalità di utilizzo. Prendiamo ad esempio la corsa: avete mai fatto caso a quanti stili di corsa esistono? Le letture di un polso di un corridore il cui braccio oscillerà molto, saranno più difficili rispetto ad un runner con una tecnica di corsa in cui il braccio rimane molto più vicino alla spalla e quindi stabile.

Ho utilizzato Suunto Vertical in camminate, corse, corse in montagna, virtual riding (Zwift, per capirci), scialpinismo, trekking e nuoto in piscina.

Ci sono tester con letture perfette, addirittura anche negli allenamenti a corpo libero, dove il polso è sollecitato moltissimo. Non è il mio caso, ho trovato difficoltà a trovare il perfetto setup per delle letture ottimali. Senza ombra di dubbio, le letture migliori le ottengo con un cinturino a velcro. Così come accaduto con 9 Peak Pro e i suoi predecessori, il cinturino al velcro mi permette di avere letture quasi sempre precise anche in piscina, caso d’uso terribile per un lettore ottico.

WIDGET METEO

Un altro graditissimo passo in direzione delle richieste degli utenti è il widget della meteo. Schermata principale con l’indicazione della temperatura attuale ed il range min. – max., meteo attuale, velocità e direzione del vento.

Scorrendo il widget verso il basso mostra le previsioni di ora in ora, sulle successive 8. E di nuovo, temperatura percepita, umidità, probabilità di precipitazioni, vento, velocità raffiche e infine, un graditissimo indicatore della qualità dell’aria, aspetto che purtroppo ci riguarda sempre più da vicino.

SUUNTO PLUS: COSA C’É DI NUOVO?

Il mondo Suunto Plus si evolve ancora e arrivano le tre cose più richieste dalla clientela:

  • Possibilità di attivare (o cambiare) Suunto Plus ad attività iniziata.
  • Possibilità di usare fino a due Suunto Plus per ogni attività.
  • Il (o i) Suunto Plus attivati vengono ricordati. É quindi possibile, per esempio, creare una modalità sportiva di corsa personalizzata per le ripetute e tenere “salvato” il Suunto Plus preferito (Sprint o Manual Intervals) o fare in modo che la modalità Escursione ricordi i Suunto Plus Weater e Safe.

MODALITÀ TORCIA

Accessibile dal menù inferiore, quando ci alziamo di notte, che sia a casa o che sia in rifugio, ora abbiamo un valido aiuto per cercare di non finire per terra.

Non un’incredibile scoperta, ma piccole attenzioni sempre molto apprezzate.

SUUNTO APP TRAINING ZONE – PANORAMICA

Non sarà sfuggita ai più attenti. Da qualche settimana è comparsa una nuova scheda, “Panoramica”, all’interno di “Training Zone” di Suunto App, un nuovo strumento di analisi del proprio allenamento.

Nella parte superiore troviamo i consigli del Suunto Coach, che dà indicazione su allenamento, recupero e progresso, basandosi sui dati delle ultime 6 settimane di allenamento, commentando il lavoro svolto da molteplici punti di vista.

Suunto Coach terrà in considerazione praticamente qualsiasi dato a lui noto, analizzando carico di allenamento, intensità (basata su frequenza cardiaca, andata e potenza), volume e impatto.

Assolutamente non di minore importanza, presenti anche la sezione Recupero e progresso della forma fisica.

Metriche che gli sportivi più evoluti sono abituati a vedere in piattaforme di terze parti, molto spesso a pagamento. Bello che Suunto voglia racchiudere all’interno della propria App anche questo, cercando di rendere accessibile ogni dato all’interno del proprio ecosistema.


L’OFFERTA VERTICAL

Ho letto che qualcuno si è affrettato a definirlo il vero erede di Ambit 3 Peak (?). Personalmente ritengo che l’effetto nostalgia tenda a far emergere solo i pregi di ciò che è da tempo relegato ai bei tempi andati e pur avendo anche io avuto un Ambit 3, non sono fra coloro che lo rimpiange.

Vertical ne raccoglie però l’eredità spirituale: nasce consapevole di essere un orologio di vertice, con tutti i presupposti per spaccare il mercato e giocarsela ad armi pari (anzi…) con gli avversari.

Naturalmente Made in Finland, prodotto utilizzando il 100% di energia rinnovabile , con impronta di Co2 di 6,59kg, interamente compensati. 🌱

Chi vuole scommettere con me che questo orologio andrà sold out dopo pochi giorni? Prezzo aggressivo, autonomia da sogno, la migliore precisione GNSS presente sul mercato, mappe cartografiche di tutto il mondo, gratuite e scaricabili wifi senza bisogno di cavetti, con un’opzione solare per chi non si accontenta.

Dunque due versioni, come ampiamente già detto:

Un orologio per chi cerca il massimo, in versionecassa grossa“, un must have come pochi, con ancora un grande potenziale inespresso. Non è una supposizione, è un dato di fatto: sono già in test molte novità parecchio interessanti e richieste.

Direi che per il momento è tutto. Goditi la photogallery e se ti è piaciuta la recensione, se ti va, offrimi un caffè attraverso il pulsante in alto a destra. Alla prossima!

Grazie per il tuo tempo !
Saketo Nemo


Suunto 9 Peak Pro: tutto quello che vuoi sapere sul nuovo orologio ammiraglia di Suunto

No, non ci sono le mappe cartografiche, quindi se è quello che stai cercando, puoi fermarti qui. C’è però molto altro da raccontare, che fa di questo orologio un ottimo motivo per sostituire il proprio.

Per dirla in breve, nonostante l’aspetto (quasi) identico, c’è molta più differenza fra il 9 Peak Pro e il 9 Peak di quanto non ce ne fosse fra 9 peak e 9 baro. Se non ci credi, hai trovato un buon motivo per continuare a leggere.

IN BREVE

  • Interfaccia grafica completamente ridisegnata
  • Nuovo chipset dotato di un processore molto più potente, efficiente e con maggiore memoria
  • Nuovo chip GPS col quale ricevere contemporaneamente tutti i sistemi satellitari oggi disponibili
  • Nuovo WHR (lettore cardiaco ottico al polso)
  • Autonomia di 40 ore con la massima precisione e fino a 3 settimane nel daily use
  • Profondimetro
  • Sensore di potenza integrato
  • Widget a visibilità personalizzabile tramite Suunto App
  • Nuove watchface

Non lasciarti ingannare dalla semplice aggiunta di quel suffisso PRO , in the box, questo è un orologio completamente nuovo!


VAI CON LO SPIEGONE

Mentre scrivo mi rendo conto che fare un elenco sterile di ciò che è cambiato è davvero riduttivo. Questo è un orologio che va provato. Non solo toccato con mano, ma usato. La nuova interfaccia è meravigliosa, in alcuni aspetti simile a quella di Suunto 7, l’esperienza d’uso è estremamente migliore dei precedenti orologi: molto più moderna, rapida, reattiva, intelligente e con nuove possibilità. Un salto generazionale grandissimo che mette da parte l’interfaccia grafica evolutasi negli anni, ma che è pur sempre frutto di migliorie di quella dei primi Spartan dell’anno 2016.

Farci sport insieme è un piacere: nuovo font con l’effetto grassetto e visibilità estremamente migliorata. Lo schermo è sempre di 1,2″, identico a quello del 9 peak, ma in fatto di leggibilità posso già dirti che farà la felicità di chi è sempre in cerca di un “orologione” per non mettere a rischio le proprie diottrie.

Con ordine, perché c’è un sacco da dire e rischio di perdermi.


TRACCIA GPS – CHE BOMBA !

Nostalgici dell’Ambit3 a parte, chi ha per le mani un 9 Peak fino ad oggi ha potuto senza dubbio beneficiare della massima precisione GPS di casa Suunto. Fino ad oggi, appunto.

9 Peak Pro porta all’esordio su Suunto un nuovo chip GPS Sony che utilizza contemporaneamente tutti i sistemi satellitari ad oggi disponibili. Non dovrai quindi più scegliere fra GPS & QZSS + uno a scelta fra Glonass, Galileo e Beidou, ma l’orologio aggancerà i migliori satelliti messi a disposizione fra tutti i GNSS precitati, fino a un massimo di 32.

Questo si traduce in tracce molto precise, rettilinei con l’effetto “zig-zag” molto attenuato e curve dolci, rotonde. Se sei solito correre sullo stesso tracciato, in un parco o magari facendo andata e ritorno dalla stessa via, rispetto a prima vedrai tracce molto più vicine fra loro, quasi sovrapponibili.

Definire la bontà o meno di un orologio quanto a tracking GPS è frutto di ore e km di attività. Il discorso appena fatto è quindi da considerarsi una media di giornate ottime e giornate meno buone.


PROCESSORE PIU VELOCE E MAGGIORE MEMORIA A DISPOSIZIONE

Non che si sia mai tradotto in qualcosa di eccessivamente fastidioso, ma i processori di 9 Baro e di 9 Peak avevano cominciato a mostrare qualche limite col passare degli aggiornamenti: nuove implementazioni, aggiunta di Funzioni sportive e Guide Suunto Plus ne hanno di fatto appesantito il funzionamento. Esattamente come un computer comprato oggi e che, col passare degli aggiornamenti diviene inevitabilmente più lento.

Con 9 Peak Pro, Suunto porta all’esordio una nuova CPU con lag ridotti ai minimi termini, rendendo l’esperienza d’uso molto più appagante. Se te lo stai chiedendo, no, ciò non porta ad maggiore consumo della batteria, anzi. L’aspetto autonomia lo vediamo però più avanti.

Suunto dichiara questo processore veloce il doppio rispetto alla generazione precedente. C’è da crederci? Io direi che definirlo veloce il doppio è davvero riduttivo. Usando il touch si ha addirittura l’impressione che la reattività al touch sia eccessiva. Va presa un po’ la mano.


INTERFACCIA GRAFICA: FINALMENTE RINNOVATA !

Usare il tuo 9 baro o il 9 peak dopo avere usato il 9 Peak Pro ha l’effetto di un salto nel passato. Come scrivevo più sopra, l’interfaccia grafica attale era stata di fatto lanciata nel 2016 con Spartan Ultra, per poi essere migliorata, affinata e traghettata, a partire dal 2018, sulla serie 9, 3 e 5. A distanza di (più di) 6 anni, serviva una netta svolta, che c’è stata.

So che te lo stai chiedendo dalle prime righe: e no, proprio per i motivi di cui sopra, ovvero le richieste in termini di potenza CPU e memoria, attualmente non è in programma di portare la nuova interfaccia sugli orologi precedenti per limiti imposti dall’hardware. È un prezzo che andava obbligatoriamente pagato per poter guardare al futuro alla ricerca di soluzioni software sempre più ricercate. È ciò che succede con PC e Smartphone: ad un certo punto, l’hardware cessa di poter sopportare i carichi computazionali imposti dai nuovi software. Succede ed è successo per le versioni più recenti di Windows, succede ed è successo per le ultime release di Android e iOS.

Questo vuole dire che 9 baro e 9 peak verranno abbandonati a loro stessi?
NO
. Continueranno a funzionare, esattamente come la serie Spartan o precedenti, ma è preventivabile, a mio personale modo di vedere, che non potranno reggere il passo del 9 Peak Pro in termini di funzionalità.

Fra l’altro, se hai letto i miei articoli precedenti che parlavano delle Funzioni Sportive Suunto Plus e delle Guide Suunto, se sono stato così bravo da essere chiaro nel spiegarne la logica di funzionamento (l’aggiunta di queste funzionalità non necessita più di un aggiornamento dell’orologio, sono rilasciate invece tramite Suunto App), potrai facilmente immaginare che il tuo 3, 5, 9, 9 baro o 9 peak potrà godere di nuove funzionalità anche nel prossimo futuro.

Tornando all’interfaccia grafica: premendo il tasto in alto avrai accesso diretto alla modalità esercizio. Ciò significa che si aprirà la schermata con l’elenco di tutti gli sport da te effettuati, con in primo piano l’ultimo eseguito.

Premendo il tasto in basso potrai invece accedere a tutte le altre voci, dalla navigazione al registro attività, dalle shortcut di attivazione di varie opzioni, alle impostazioni.

Altra grande novità sono i widget, accessibili attraverso il tasto centrale e lo scorrimento orizzontale. Qui avrai accesso rapido ad una lunga lista di informazioni:

  • Centro notifiche, ridisegnato
  • lettore WHR e grafico
  • Saturimetro
  • Passi e calorie, con relativi grafici a barra rappresentanti l’andamento settimanale
  • Monitor del sonno con grafico settimanale, sempre a barre
  • Altro grafico relativo alle ore attività e al tempo di recupero
  • monitor delle risorse
  • Livello di forma (Vo2)
  • Grafici relativi all’altitudine (con indicazione temperatura), alla pressione, e forse il mio preferito in assoluto, l’indicazione dell’ora di alba e tramonto e della fase lunare
  • timer/cronomentro
  • bussola (davvero rapida nel suo funzionamento, un piacere da utilizzare)
  • lettore multimediale

Troppi? Si, troppi. Non dirmi che ti interessano tutti ! Attraverso Suunto App puoi personalizzare quali widget visualizzare e in che ordine. Grande, eh?

Ridisegnate totalmente anche le schermata di inizio attività (foto di copertina), che fra le altre cose guadagna la possibilità di aggiungere o togliere la schermata dei controlli multimediali (anche durante l’attività, dal menù opzioni) e quella di pausa attività, qui a seguire.


LETTORE CARDIACO OTTICO: L’EVOLUZIONE DI LIFEQ

Esatto, il fornitore è ancora LifeQ, il lettore cardiaco è però un’evoluzione di quello montato su 9 Peak. Come ho scritto altre volte, i lettori ottici dell’orologio, oltre alla qualità intrinseca di un hardware più o meno buono, risentono molto della fisionomia del polso di chi lo indossa. Ci sono persone che hanno splendide letture con orologi da supermercato, ma questo non è purtroppo il mio caso.

9 peak mi aveva già stupito in tal senso, 9 Peak Pro fa ancora meglio. Reattivo anche nei fatlek più veloci, preciso di corsa tanto quanto in bicicletta. Il chip è tanto ottimizzato da non doverti far preferire la fascia cardiaca nemmeno per ragioni di autonomia. Utilizzare il lettore cardiaco o il bluetooth per collegarsi alla fascia cardiaca produce esattamente lo stesso, praticamente nullo, consumo.


AUTONOMIA: DEDICATO AGLI ULTRA RUNNER

Suunto ha una lunga storia d’amore con le attività outdoor più impegnative. Nel 2013 l’Ambit 3 Peak aveva già un’autonomia alla massima precisione di quasi 20h, se non ricordo male un record per i tempi. Nel 2016 Spartan Ultra non riuscì a fare meglio con 17h. Nel 2018 Suunto 9 arrivò a 25h, le stesse ore di Suunto 9 Peak (anche se nei miei test ho sempre riscontrato autonomie maggiori di qualche ora) presentato nel 2021.

Suunto 9 Peak Pro sposta l’asticella a 40h. QUARANTA ore alla massima precisione in un orologio dal peso di 55gr nella sua versione titanium. Ti sfido a trovare di meglio.

Se ti stai chiedendo se sono veritiere, la risposta è no. 😅
La verità è che in base ai test di lunga durata effettuati in questi mesi, ho sempre riscontrato numeri superiori. A Suunto, contrariamente ad altri marchi, piace dare i numeri ufficiali tenendo conto del worst case possible.

Probabilmente è una scelta che non paga in termini di marketing, ma ri-paga in termini di percezione di qualità e serietà del marchio. Poco da eccepire da questo punto di vista.

E se l’autonomia non basta, nei tuoi ultra trail più impegnativi puoi contare sulla ricarica rapida. Esattamente come il suo predecessore, il 9 Peak Pro, partendo da un 15% di batteria residua, in 15′ attaccato alla corrente, si ricarica del 50%.

Naturalmente, come i suoi predecessori, 9 Peak Pro ha modalità di funzionamento anche per attività più lunghe, a discapito della precisione della traccia.

Oltre alle 40 ore della modalità performance hai a disposizione endurance, che ti consente un’autonomia di 70 ore. Contrariamente a quanto avviene per i predecessori, nessun merito è ascribile alla tecnologia fusedtrack: su 9 Peak Pro i punti GPS sono campionati ogni secondo, esattamente come in modalità performance, ma viene fatto in modalità risparmio energetico. È stata invece rimossa la modalità Ultra. Presente la modalità Tour, che porta l’autonomia fino a 300h, da utilizzarsi esclusivamente in condizioni veramente estreme. Tramite la personalizzazione della modalità batteria si può anche giocare con qualche parametro aggiuntivo e cucirsi su misura la necessaria autonomia per affrontare praticamente qualsiasi avventura.

Vale sempre il consiglio di testarne il funzionamento con un allenamento lungo, estrapolandone il consumo reale, per verificare che il dato promesso dall’orologio corrisponda alla realtà, sia ottimista (improbabile) o pessimista (probabile).


L’AUTONOMIA NEL MONDO REALE

Se vuoi un caso d’uso vero e proprio, questo è un esempio di autonomia registrata durante i test.

  • Configurazione: bluetooth attivo, notifiche attive, monitoraggio risorse e whr 24/7 attivo, monitor sonno attivo, Sat O2 attiva, GNS: tutti i satelliti attivi.
  • Durata del test: 5gg
  • Svolgimento: 2 attività GPS da 10h ciascuna, 1 attività GPS da 45′, un’attività non GPS da 45′.
  • Carica residua al momento della ricarica: 54%

Prendi carta e penna e fai due calcoli. L’autonomia dichiarata ti sembra eccessiva? 😍

Autonomia significa però anche daily use, visto che (s)fortunamente non possiamo fare sport tutto il giorno. Anche in questo caso, come è ovvio che sia 9 Peak Pro riesce a fare meglio del proprio predecessore. Come sempre, dipende dalla configurazione delle connessioni e dei vari monitor cardiaci, sonno, satO2…, ma ci sono tutti i presupposti perché tu possa dimenticare in quale cassetto hai messo il cavo di ricarica.

A tal proposito, un appunto davvero, davvero, davvero importante: il cavo di ricarica del 9 Peak Pro, sebbene molto simile a quello del 9 peak, è differente.

Se deciderete di acquistare un 9 Peak Pro per sostituire il 9 peak fate molta attenzione a non utilizzare il cavo di quest’ultimo per caricare il nuovo orologio. Utilizzarlo caricherà effettivamente l’orologio, ma rischierà di danneggiarlo irrimediabilmente. Uomo avvisato…

Sul nuovo caricatore, le due mezze lune hanno lasciato il posto a due pin magnetici. Anche in questo caso l’orologio sorpassa a pieni voti il test “appeso”. Se vi è mai capitato di ricaricare l’orologio in prese con altezza da terra maggiore rispetto alla lunghezza del cavo, anche 9 Peak Pro può tranquillamente essere ricaricato “volante”, senza possibilità che si schianti al suolo. 🤭


NICE TO HAVE

All’esordio anche due nuove watchface, entrambe disponibili sia a sfondo nero che a sfondo bianco, con la prima (la mia preferita) che mette a disposizione due campi dati, contro il campo singolo della seconda.

Brevissimo inciso: la velocità del nuovo chipset la puoi notare anche al momento del cambio del campo dati: tappandoci sopra per variare il dato visualizzato, il lag è nullo.


USER EXPERIENCE

Ho detto che andrebbe visto e provato. Visto che immagino tu non abbia un rivenditore Suunto sotto casa, provo a farti vivere la nuova esperienza Suunto. Essere completi è impossibile, ma qui sotto trovi un brevissimo video che potrà rendere l’idea. Più sotto trovi anche una galleria fotografica con qualche dettaglio in più.

Quindi, accesso diretto alle modalità sportive con un click al tasto superiore e alle opzioni premendo invece il tasto in basso, come scrivevo più sopra.


PER GLI APPASSIONATI DELLO SNORKELING E IMMERSIONI

Dimenticavo: il sensore barometrico è nuovo e ha ora una doppia modalità. Oltre ad essere maggiormente resistente al “rumore” esterno, rispetto ai predecessori, consente anche di misurare la profondità di immersione fino a 10 metri, con apposite modalità sportive preconfezionate ad arte.

Una curiosità: con più di 95 modalità sportive, Suunto ha pensato a tutti, ma davvero a tutti. C’è anche la nuova modalità mermaiding, per soddisfare ogni tipologia di sportivo. Se non sai cosa sia (nemmeno io lo sapevo), ti lascio il piacere di ricercarlo su google. Ma d’altronde, se è presente la modalità “caccia”, che con lo sport non so davvero cos’abbia a che fare, perché non dedicare delle schermate apposite (spoiler alert!) a chi vuole vestire i panni di una sirena?

Battute a parte: lo snorkeling si compone di tre schermate base. Le immagini qui sotto sono riprese con una GoPro, sprovvista di autofocus, mi scuso quindi per la pessima qualità delle foto.

La prima schermata riporta durata totale, distanza percorsa e temperatura. Quest’ultima risente sempre di quella corporea, ha quindi senso consultarla se l’orologio resterà in acqua per almeno 15-20′.

La seconda schermata si attiva in automatico al momento dell’immersione e misura la profondità della stessa (con progressi di 10 cm in 10 cm), il numero progressivo dell’immersione e la durata, per concludersi con la temperatura, di nuovo.

La terza schermata riepiloga i dati delle immersioni con l’indicazione della durata e della profondità massima raggiunta.

La quarta immagine? Bonus foto 😜 della mia amica medusa che sembrava rincorrermi durante la ripresa delle immagini per l’articolo.


SENSORE DI POTENZA INTEGRATO: RUNNING WITH POWER !

Se hai già sentito parlare di Stryd, il sensore di potenza dedicato alla corsa, probabilmente più famoso sul mercato, sai già di cosa stiamo parlando. Per tutti gli altri invece…

Un sensore di potenza, calcola la quantità di energia scaricata a terra mentre si corre. È un altro modo di allenarsi. Quali sono in vantaggi rispetto al seguire il passo o il cuore? Fra i principali:

  • minore latenza alle variazioni, risposta istantanea
  • è uno strumento migliore quando si corre con dislivello
  • rispetto al battito cardiaco non risente di altri fattori esterni

Il 9 Peak Pro porta questa metrica al polso in maniera davvero precisa.

La chicca finale è la possibilità di impostare gli allenamenti strutturati anche utilizzando la potenza come parametro.


PREZZI e DISPONIBILITÀ

Come per 9 peak, anche il 9 Peak Pro è offerto in due varianti:

Entrambi di 1,08 cm di spessore, impermeabili 100m e testati in conformità agli standard militari, hanno ovviamente lo schermo in zaffiro e saranno disponibili a partire dal 25 ottobre.


FOTO GALLERY


CONCLUSIONI

Immagino che il concetto sia ampiamente passato ma…questo è un orologio che vale davvero la pena di avere. Non che io abbia mai pensato il contrario con qualsiasi nuovo uscito (beh, forse per il Suunto 3… 🤭), ma questo 9 Peak Pro è la rappresentazione, fatta sportwatch, di Suunto che suona la carica.

Una piattaforma tutta nuova, un’interfaccia grafica tutta nuova, che stravolgono l’esperienza d’uso, migliorandola in maniera a dir poco significativa, senza dimenticarsi quanto fatto finora in termini di funzionalità.

La cito per ultima, ma davvero di non secondaria importanza, è prodotto in Finlandia in uno stabilimento che utilizza il 100% rinnovabile. Produrre un 9 Peak Pro impatta per 7,49 kg di Co2, l’equivalente del fare 44km con un’auto alimentata a combustibile fossile. Quest’impatto è poi compensato al 100% tramite riforestazione in Sud Africa, a ulteriore conferma di quanto Suunto abbia a cuore il tema ambientale. ❤️

9 Peak Pro è il mondo Suunto a cui sei abituato, migliorato e sparato negli occhi a grande velocità. Ed è una goduria, credimi.

Grazie per il tuo tempo !
Saketo Nemo