Sebbene probabilmente non esattamente noto a tutti, Suunto è attualmente parte del Gruppo cinese Amer Sport, società che fra le altre, detiene Atomic, Salomon, Wilson, Armanda, etc.
Con un comunicato di ieri, il gruppo informa che entro il primo semestre dell’anno Suunto passerà in mano a Liesheng, altra azienda cinese che proprio nel segmento dell’elettronica indossabile smart e sportiva ha il proprio core business. Producono, fra gli altri, alcuni dispositivi Xiaomi. Non, quindi, esattamente gli ultimi arrivati.
COSA DOBBIAMO ASPETTARCI? 🤔
Attualmente è difficile a dirsi. Ogni cambiamento porta con sé dei pro e contro, difficilmente sono win-win situation, però qualcosa sappiamo.
Suunto afferma che: “questo cambiamento non è in realtà un cambiamento. Il marchio Suunto, i nostri prodotti e servizi digitali, la frequenza di aggiornamento degli orologi, le pratiche di protezione dei dati personali, l’assistenza clienti: tutto questo e molto altro continuano normalmente” e che “rimangono impegnati e concentrati sullo sviluppo dei nostri prodotti di fascia alta, ispirando uno stile di vita avventuroso e sulla protezione del nostro “playground”. Liesheng ha indicato che Suunto continuerà a svolgere le sue operazioni da Vantaa, in Finlandia“
Importante aver posto dei primi capisaldi. Ciò che non è chiaro è se gli orologi, nel prossimo futuro, continueranno ad essere prodotti in Finlandia. Sarebbe un grosso peccato se ciò non accadesse: leggere quel “Made in Finland” quando mettendo in carica i miei orologi (Suunto 7 escluso), è sempre un piccolo motivo di orgoglio, un modo per distinguersi dalla massa, visto che la quasi totalità dei prodotti elettronici viene prodotta fuori dall’Europa.
Liesheng porta il proprio know how in termini di dispositivi indossabili ed è immaginabile che il senso di questa acquisizione vada nella direzione del guadagnarsi (comprarsi) una credibilità che difficilmente si sarebbe creata in decenni di presenza sul mercato. Potersi fregiare del brand Suunto vuol dire poter mettere a disposizione del marchio la propria tecnologia e venderla a un portafoglio clienti di un’azienda che dal 1937 si è creata una più che discreta credibilità nel mondo dell’outdoor e dell’avventura.
Nel lungo periodo Suunto afferma che Liesheng “allargherà le nostre spalle nello sviluppo continuo di nuovi prodotti adatti allo scopo per gli appassionati di outdoor“. Non è ben chiaro cosa significhi allargare “le spalle”, ma possiamo supporre significhi nuovi investimenti, nuovi prodotti.
MA QUINDI, MORIREMO TUTTI? 😱
A tendere, immagino di si, ma prima di suonare il requiem e al di là di articoli al limite del catastrofico di un famoso recensore “So what does this mean for Suunto and consumers? Honestly, I wouldn’t expect much good out of it. Had there been intent to use an influx of cash for expanded development of products, services, or platforms – the press release would have said that (because that’s what you do in acquisition press releases – you promise the world). Since we didn’t even get that, I’ve gotta assume there won’t be an influx of new resources.” credo che l’operazione sia difficilmente interpretabile come una cattiva notizia.
Quale investitore spenderebbe milioni di euro senza volerne trarre profitto, ovvero aumentando ricavi e utile dell’azienda acquisita, rientrando così dall’investimento iniziale ed iniziando a trarne profitto?
Lo stesso recensore afferma che “At their own admission during my discussions with them, they aren’t going to try and compete with Garmin and its Fenix series. They simply can’t. Not on features, and certainly not on accuracy anymore“.
Quanto alle funzioni ci sarebbe da disquisire parecchio. Garmin hanno certamente molte funzioni in più, più o meno utili, vorrei però davvero sapere chi utilizza il proprio Fenix per cambiare marcia al proprio Shimano Di2 o per scattarsi un selfie con la Go Pro. Ma ci sono anche Climb Pro, Strava live segment e le mappe cartografiche, certo. Suunto è sicuramente più essenziale nelle funzioni e con pochi fronzoli rappresentati perlopiù unicamente dalla gestione delle notifiche del cellulare e dal controllo musicale, il resto è sostanza. Che significa anche maggiore stabilità.
Last but not least, chi afferma che Suunto non può competere con gli altri marchi in termini di precisione, è semplicemente in cattiva fede. Non serve aggiungere altro a riguardo.
La quasi totalità dei miei conoscenti, tester esclusi, utilizza l’orologio per tracciare le proprie attività senza mai attivare una qualsiasi funzione aggiuntiva, dalla navigazione ai Suunto Plus, passando per la personalizzazione delle modalità sportive. Che cosa consente di fare la differenza al giorno d’oggi? La qualità e la ricercatezza dei materiali, del design dell’hardware e dell’interfaccia grafica.
E ancora: la semplicità. Suunto 9 peak ha fatto breccia nel cuore degli appassionati perchè è semplice. In un orologio da 50gr dal design elegante e materiali pregiati hanno racchiuso 35h di tracking GPS alla massima precisione (si, non 25h. Escludete Glonass, attivo di default, dal Impostazioni / Navigazione / Sistema GPS). Trovatemi un orologio simile.
Questa è l’eredità che Amer Sport lascia a Liesheng e mi aspetto che l’innesto di forze fresche possa produrre già nel medio periodo significativi step in avanti per Suunto, implementandone i comparti di sviluppo hardware e software, mantenendo inalterata la credibilità derivante anche da un prodotto made in Finland. Credo che già nella seconda metà dell’anno potremo avere un’idea realistica di cosa ci riserverà il prossimo futuro.
Personalmente, Liesheng o non Liesheng, il 2022 posso assicurare che riserverà delle bellissime sorprese, non immagiante nemmeno cosa bolle in pentola.😍 Con buona pace per reviewer, come dire…diversamente oggettivi, via.
Nel frattempo godiamoci i nostri orologi e armiamoci di pazienza, di un PC e di un cavetto di ricarica da tenere a portata di mano (Suunto 9 peak escluso).😉
Grazie per il tuo tempo!
Saketo Nemo